domenica 31 maggio 2015

KATY MOROSKY E UN HUBBEL QUALSIASI, COME CE NE SONO TANTI...

Sono le due e mezzo del mattino, e sono seduta al “quattro e venti” con un amico che mangio un panino con hamburger. L’ultima volta che sono stata al “quattro e venti” è stato subito dopo una visita senologica: siccome avevo avuto notizie positive, con la persona che mi aveva accompagnata decisi di festeggiare con un bell’hamburger da duecentotrenta grammi. Dentro c’era di tutto, pure le olive taggiasche: quando si mangia tanto, o si è molto felici, oppure lo si fa perché si è molto tristi.

Sto raccontando al mio amico che avrei preferito essere una donna più semplice. Più lineare, più contestualizzata, più semplice da gestire, meno ribelle, senza la passione per la scrittura e per “le denunce a foglio aperto”. Forse dovevo nascere in una città di provincia, fare una vita stabile e stabilita, fare sport due volte a settimana la sera, e trovarmi delle passioni comuni alla maggior parte delle donne e degli uomini… chessò, la salsa e merengue…

Invece sono nata “difficile”, decontestualizzata, INGESTIBILE (qualcuno ama dire che sono una donna ingestibile. Io invece mi sono sempre sentita una “carciofa” alla quale puoi raccontare ogni sorta di bugia e lei ti crede…). Sono nata ribelle, con la passione per la scrittura e per le denunce che ti creano dei nemici intorno. Sono nata a Roma, che come tutti ormai sappiamo bene, non è mica Hollywood, però insomma, da lì a Cinecittà il passo è breve!!! Faccio una vita instabile, senza progetti, non stabilita, con degli orari irregolari. L’unico sport che pratico è il nuoto libero: io non mi ci vedo in mezzo a quella massa di coglionazze che praticano acquagym, o zumba, o crossfit. Io amo nuotare libera, e questa è un po’ una parafrasi della mia esistenza. Non sto mai zitta, e soprattutto, detesto la salsa e merengue. Quando vedo la gente ballare salsa e merengue o quelle robe tipo balli di gruppo, penso sempre “ma guarda ‘sta massa di cerebrolesi uniformati: va di moda una cosa nelle palestre, e tutti si iscrivono ed iniziano a praticarla…”. Io non faccio mai niente che va di moda.

Katy morosky era così, e nonostante io ami il suo personaggio e lo ritenga uno dei personaggi femminili di maggiore ispirazione del cinema americano, SE POTESSI – RIPETO – VORREI TANTO NON ESSERE COME LEI.

Almeno una volta nella vita, soprattutto a conclusione di una storia d’amore, dovremmo vedere tutte “COME ERAVAMO”, un film dei primi anni ’70 il cui regista era Sidney Pollack. Perché dovremmo vederlo? APPUNTO PERCHE’ APPARTENIAMO AL POPOLO DELLE DONNE COMPLICATE E DIFFICILI: QUELLE CHE, SE LA STRADA PIU’ SEMPLICE DA PRENDERE E’ LI’ DI FRONTE A NOI, NOI SCEGLIAMO QUELLA PIU’ TORTUOSA (PERCHE’ LE COSE SEMPLICI NON FANNO PROPRIO AL CASO NOSTRO). QUELLE CHE NELLA LORO COMPLICANZA CI MORIRANNO DENTRO SENZA MAI RINSAVIRE, MENTRE UNA DONNA PIU’ SEMPLICE LE SOSTITUIRA’ IN UN BATTER D’OCCHIO. QUELLE CHE SE POTEVANO RENDERSI LA VITA PIU’ FACILE, COGLIONANDO GLI UOMINI DALLA MATTINA ALLA SERA, PRENDENDO TEMPO E “FACENDO MELINA”, HANNO DECISO DI AVERE TUTTO SUBITO, E NEL FARLO, HANNO USATO GLI OCCHI E LE PAROLE PIU’ SINCERE DEL MONDO.

Hubbel Gardiner in fondo era un uomo semplice, e Katy Morosky una donna troppo impegnativa per lui. Lei guidava delle battaglie nel sociale e nella vita di tutti i giorni, e lui avrebbe voluto vederla come tutte le altre donne, a fare shopping per negozi o a cucinare, a tirare su dei figli. Ecco, Katy non aveva la capacità di “incastrare” un uomo con la “GATTAMORTAGGINE” del cervello. Preferiva farlo ragionare, un uomo. IL PROBLEMA ERA CHE HUBBEL DETESTAVA IL RAGIONAMENTO. O MEGLIO, ALL’INIZIO NE ERA AFFASCINATO, POI PERO’ SAREBBE STATO TROPPO PER UNO COME LUI.

Tuttavia Katy amava Hubbel, eccome se lo amava! Lo amava talmente tanto che quando in una scena (masochisticamente) gli chiede “perchè?” lui le risponde “tu sei troppo…”, ed infatti, un minuto dopo, tira un pugno al muro, come a dire “cazzo Katy, io ti adoro: sei dolce, gentile, intelligente, preparata, sexy. A letto io e te siamo una bomba... eppure sei troppo, ed io preferisco una che sia meno. E’ PIU’ SEMPLICE, SENTO CHE HO IL TEMPO DI PRENDERE LA VITA IN MANIERA MENO IMPEGNATIVA.”

HUBBEL DA’ UN PUGNO AL MURO PERCHE’ SA DI ESSERE UN PERFETTO COGLIONE, EPPURE IL SUO RAGIONAMENTO HA UN SENSO: E’ COME DIRE “qui davanti ho un barattolo di Nutella e uno di dolcificante dietetico. Ebbene, io scelgo di mangiarmi il dolcificante, perché con la Nutella sarei destinato ad ingrassare”. HUBBEL LE HA DETTO UNA FRASE MERAVIGLIOSA E KATY LO SA. PER QUESTO LEI DECIDE DI NON CAMBIARE PER LUI: VA AVANTI CON LA SUA VITA E CON LE SUE BATTAGLIE DI SEMPRE. LUI HA SCELTO UNA DONNA PIU’ SEMPLICE.

SE ALMENO UNA VOLTA NELLA VITA VI SIETE SENTITE DIRE FRASI COME: “VOGLIO UNA DONNA PIU’ SEMPLICE, MENO POLEMICA, CHE SAPPIA TACERE, MAGARI MENO IN PACE CON LA PROPRIA SESSUALITA’, MA COMUNQUE PIU’ GESTIBILE SOTTO ALTRI PUNTI DI VISTA”, dovete fare due cose: la prima è vedere “COME ERAVAMO” ed ergerlo immediatamente a paladino dei vostri film preferiti. La seconda, è lasciare andare gli uomini che vi hanno detto tali frasi, ricordandovi di quando all’inizio erano più passionali, più “sanguigni”, meno pronti a schiacciare le vostre personalità per ridurle al niente.

Non siete snob, né sbagliate, né troppo “impegnate”, né troppo brave con la dialettica. Siete diverse. Per gli “uomini Hubbel” non andate bene. Però Hubbel nel film fa una pessima figura. Infatti nell’ultima scena lei lo saluta dicendogli:

“La tua ragazza è molto attraente. Porta anche lei quando vieni a trovarmi”, ma in realtà la sua dialettica è talmente ironica, che quella frase in realtà vuole dire “CARO HUBBEL, SE TU SEI IL PRIMO CHE AFFERMA CHE LA SEMPLICITA’ FA PIU’ AL CASO TUO, VUOL DIRE CHE HO COMMESSO UN GRAVE ERRORE. TU NON SEI L’UOMO PER ME, HUBBEL… HUBBEL, PRENDITI LEI. ADDIO”. NELL’ULTIMA SCENA HUBBEL LA GUARDA, LA TOCCA E LA STRINGE A SE’, COME UN TIZIO A DIETA STRINGEREBBE A SE’ UN BARATTOLO DI NUTELLA.

Hubbel rosica come un porco in realtà. SCEGLIENDO L’ALTRA HA SMINUITO ANCHE SE STESSO. HA FATTO COMPRENDERE AL MONDO INTERO CHE LUI HA SCELTO LA LINEARITA’, E DI CONSEGUENZA E’ UN UOMO MEDIO.

NON E’ UN UOMO PIU’ FELICE. E’ UN UOMO PIU’ SEMPLICE, E QUESTO RAPPRESENTA COMUNQUE UNA GIUSTA E LINEARE SCONFITTA: HA SCELTO UNA DONNA CHE NON GLI RUBA LA SCENA, CHE PARLA MOLTO MENO DI LUI, CHE CONTINUA A FARLO SENTIRE “HUBBEL-CENTRICO”. L’UNICO ATTORE SUL PASCOSCENICO E’ LUI. LUI VOLEVA UNA DONNA CHE PARLASSE POCO E L’HA AVUTA. KATY ERA LOGORROICA.

Ho finito l’hamburger con di fronte un uomo fuori dalla media. Alle tre del mattino mi ha chiesto se volevo dormire con lui. L’indomani però avevo troppe cose da fare… c’era una vita intera da mandare avanti. La mia. Non potevo fermarmi. Katy morosky non si è mai fermata: ha messo l’amore da una parte e la razionalità dall’altra.

Talvolta può essere una giusta soluzione…

LA DONNA COMPLICATA E INGESTIBILE VI DA’ APPUNTAMENTO A LUNEDI’ PROSSIMO.  THE SHOW MUST GO ON…
                                              

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