Questo week end ho imparato delle nozioni
fondamentali sul rimanere a galla, respirare e sopravvivere, e di certo non
perché sono improvvisamente diventata una stronza… (qualcuno stava già facendo
una battuta sul fatto che gli stronzi restano a galla? Ebbene no, perché io
comunque stronza non lo sarò mai, nemmeno se decidessi improvvisamente di
diventarlo).
L’uomo a cui tengo, due giorni c’è, due
giorni dopo corre da un’altra. Racconta a lei la stessa quantità di bugie che
racconta anche a me. Ad esempio, mercoledì sera è a cena con me ed altri amici,
lei lo chiama, lui le racconta una balla, e lei gli crede. Lo conosco: fa così
da sempre, e nonostante tutte le aspettative positive sul fatto che cambierà,
EGLI RESTERA’ SEMPRE LO STESSO. QUESTO PERCHE’ LE PERSONE NON CAMBIANO, E DEL
RESTO, SECONDO ME E’ ANCHE GIUSTO CHE SIA COSI’.
Questo week end l’ho passato in barca, e
l’ho fatto senza alcuna remora, perché non forzerò mai piu’ le cose. Nonostante
lui dichiari che avrei potuto “combattere” per lui, e magari mettermi in
competizione con un’altra donna, per quanto mi riguarda, tutte le altre (a
quanto pare siamo forse anche piu’ di due), possono scannarsi tra loro per
averlo, perché io mi tiro fuori. Da questo momento in poi, saranno
esclusivamente problemi di chi consapevolmente decide di restare. E BADI BENE
CHI MI LEGGE, PERCHE’ LO STO SCRIVENDO CON TUTTA LA SOLIDARIETA’ FEMMINILE DEL
MONDO. NON C’E’ ALCUNA COMPETIZIONE: CHI RESTA NEL GIOCO, DECIDA DI CONTINUARE
A GIOCARE.
Ciò detto, la vita in barca è una vita di
profonda introspezione: lo spazio è poco e se la sera fa freddo, si dorme
vicini… anzi, attaccati. C’è spazio solo per poche persone. Non è come uno di
quegli amori di cui sopra: in barca si sta in due, al massimo in quattro, ma
già quando si è in quattro si rasenta l’insofferenza per il bisogno di spazi.
Navigando nel vento, per la prima volta
dopo molti mesi di buio, “HO SENTITO”. I miei sensi si sono improvvisamente
riaccesi dopo un inverno di buio. All’improvviso era di nuovo estate, ed ero di
nuovo raggiante nel sole. Il sole sulla pelle, il vento in faccia, l’acqua
nelle orecchie, gli spruzzi del mare sul corpo. E poi i paesaggi incontaminati,
l’acqua azzurra, il sapore del buon cibo… il sapore dei baci addosso.
Improvvisamente si è di nuovo consapevoli
di essere degni di meritare il rispetto, l’attenzione, le carezze, il conforto
di qualcuno.
Perché un bravo skipper, che naviga in
acque giuste, ha cura della sua barca: la pulisce, la custodisce, la fa sua. Ci
fa l’amore e la venera, perchè ogni cosa che gli dà serenità, merita di essere
accudita.
Ho ripensato ad un concetto di amore piu’
degno: UN AMORE E UN AFFETTO DOVE SI E’ LIBERI E SI STA INSIEME PER IL PIACERE
DI STARCI. UN AMORE DOVE L’ALTRO NON PRETENDE, NON SI METTE ALLA PROVA, NON
CHIEDE ALLA PERSONA CON CUI STA, NE’ DI CAMBIARE, NE’ DI COMBATTERE PER LUI. UN
AMORE DOVE NON SI PROMETTE CHE TUTTO CAMBIERA’ O SARA’ MIGLIORE, PERCHE’ IN
REALTA’, TUTTO E’ GIA’ MIGLIORE. UN AMORE DOVE NON SI E’ IN TRE, E DOVE NON E’
NECESSARIO AVERE UNA PERSONA IN OGNI PORTO, E PROMETTERE.
COSA VUOI PROMETTERE SE SARAI SEMPRE LO
STESSO?
E’ cambiato il vento questo week end: mi
sono lasciata cullare dalle onde. NON VOLO PIU’. ORA NAVIGO.
A chi resta faccio il mio “in bocca al
lupo”. Quel solito lupo bugiardo, che perde il pelo, ma non il vizio.
A lunedì.
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