domenica 14 dicembre 2014

IL MIO SOGNO PER UN MONDO MIGLIORE: L'APPLICAZIONE DELLA SOLIDARIETA' FEMMINILE.

Come affermava diversi anni or sono una persona molto più autorevole di me “I HAVE A DREAM!”, ovvero, “POSSIEDO UN SOGNO”. Il mio sogno non è sconfiggere i peli superflui una volta per tutte da ogni angolo del mio corpo, e nemmeno quello di potermi comprare cento paia di scarpe in un giorno dopo aver vinto la lotteria, no! Il mio unico e reale sogno è che LA SOLIDARIETA’ FEMMINILE DIVENTI UNA REALTA’ COSTANTEMENTE APPLICATA ALLE NOSTRE ESISTENZE.

Ci avete pensato a quanti problemi in meno avremmo in questa società, se ogni donna, anziché svegliarsi al mattino e pensare a come fregare tutte le altre, fosse in tacito accordo con ognuna di loro e insieme formassero delle vere e proprie “coalizioni” di intelligentissime e mature femmine? Non parlo solo di quei gesti di naturale affabilità come prestarsi gli assorbenti nel bagno delle donne se il ciclo dovesse arrivare inaspettatamente, bensì di un vero e proprio sostegno che potremmo fornirci l’una con l’altra, sia per combattere quel fastidioso processo di incomprensione che gli uomini hanno nei nostri confronti (gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere!), sia per vivere le nostre vite in maniera più serena e rilassata, senza temere i colpi bassi di una che possiede i nostri stessi punti di vista, le nostre fragilità, i nostri disagi.

Non lo vedete donne, siamo ancora bistrattate dalla nostra società in molti, moltissimi ambiti. Ci sono mestieri che in questo paese non possiamo ambire ad ottenere, cariche politiche che nemmeno ci sogneremmo di rivestire, e infine, in diverse zone d’Italia, ancora ci considerano come quelle che non hanno il diritto di possedere degli impulsi sessuali al pari dei maschietti, e quindi, ci trattano come streghe ammaliatrici, povere noi…

Quanto sarebbe tutto più semplice e meraviglioso, se anziché farci la guerra per gelosie varie, diventassimo più collaborative e sostenitrici le une delle altre? Ad esempio, in ambito lavorativo, quante di voi ormai un po’ avanti con l’età, “rosicano” letteralmente perché una collega più giovane e più spigliata, entra con facilità nelle grazie del direttore o del capoufficio? Per non parlare di quelle che litigano per ottenere un uomo (e purtroppo, ahimè, mi ci includo, perché in passato l’ho fatto anch’io e oggi posso affermare con certezza che non ne vado fiera, soprattutto per un motivo: perché col tempo mi sono resa conto che alle volte noi donne siamo tutte vittime consapevoli di omuncoli che valgono pochissimo, e anche lei, in quel caso lo fu). E se per esempio, anziché criticarci l’una con l’altra per i nostri difetti fisici (che alle volte gli uomini non notano nemmeno), ci sentissimo tutte più “persone normali” e imparassimo a rivalutare i nostri difetti ed essere meno competitive in materia di conquiste?
Si dice tanto che a scegliere in amore siamo sempre noi donne. Onestamente, viste le statistiche che ci vedono nettamente in inferiorità numerica rispetto agli uomini (si contano sette donne per ogni uomo presente sul pianeta) direi che al giorno d’oggi sono di gran lunga gli uomini a scegliere noi, e a ritenerci anche del tutto intercambiabili, visto che ad ogni angolo di strada, ne trovano una sempre pronta con la quale tradire la loro donna ufficiale.

Eh si, perché sarà pure vero che l’uomo è cacciatore e traditore, ma è anche vero che tradisce con altre donne che ancora credono alla favoletta che lui lascerà “quella riconosciuta”. Ecco, immaginiamo ad esempio che cosa accadrebbe se gli uomini non trovassero più nessuna disposta a fare l’amante a scapito di un’altra. Mettiamo che un uomo sposato da chessò, tre anni, venga da me che sono (ancora) giovane e mi faccia una corte spietata e mi seduca, convincendomi ad intraprendere con lui una relazione che mi vedrebbe fare la parte della sua amante ufficiale a vita. Mettiamo che io creda alle parole di quell’uomo, il quale mi promette che prima o poi lascerà sua moglie, e decida di restare con lui per un tempo indefinito, spartendolo con un’altra donna, che un giorno, potrebbe venire a conoscenza di questa relazione clandestina, e soffrire magari il doppio o il triplo di quanto sto soffrendo io. Se poi ci fossero i figli di mezzo, io (che sono l’amante ufficiale sedotta e “fregata”), rischierei anche di rovinare la vita di quei figli, distruggendo un’intera famiglia, solo perché il mio “amore” per quell’uomo, mi porta a credere che un giorno potrò averlo tutto per me, godendo dell’amore che merito e non facendo la parte di quella che si prende le briciole. Ecco, in un mondo ideale, dove ogni donna che si incontra per strada non fosse pronta a credere alle fandonie di un uomo, e soprattutto a pensare di non meritare un amore “totale”, bensì solo delle briciole, forse i tradimenti non esisterebbero, e ciò, lo sappiamo tutti, rappresenterebbe fantascienza. Però riflettiamoci: se tutte imparassimo a dire di no a degli uomini impegnati, e invece ci focalizzassimo su quelli che ci meritano veramente, il risultato sarebbe che vivremmo tutte più sicure perché immuni dall’adulterio di un uomo!!!

Ma non sarebbe tanto più bello (avendo ormai perduto fiducia nella monogamia degli uomini), affidarci solo a noi stesse e al nostro concetto di solidarietà femminile? Non sarebbe tanto più bello, fare una spiata a tutti quegli uomini impegnati che ci provano con le altre donne, e andare a spifferare tutto alle loro mogli/fidanzate, solo per mero senso di solidarietà femminile? Del resto, oggi a me, domani a te. Eppure se tutte ci mettessimo nei panni dell’altra, questa frase si trasformerebbe in “oggi a me no, e domani neppure”.
Ora, scherzi a parte, e sogni su un mondo migliore a parte, ovviamente i miei post sono sempre del tutto ironici, e totalmente consapevoli di non poter aderire totalmente alla realtà. Eppure, da qualche assunto ironico, si può comunque arrivare ad una concettualità applicabile almeno in parte.
La solidarietà femminile è un valore donne, che non ci deve far temere di fidarci l’una dell’altra.

La prossima settimana, per par condicio, parlerò di solidarietà maschile e non!

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