Qualcuno ha affermato che riguardo al vasto e immenso “mondo interiore”
delle donne ci si potrebbero scrivere dei libri. Ebbene, io e le mie amiche
potremmo dire lo stesso riguardo agli uomini, visto il genere di incontri che
facciamo ultimamente.
Fatto sta che da quando sono tornata single, ho ripreso a spaziare
nell’immenso universo “maschioide” con molto piacere, e ad imbattermi quindi in
soggetti di tutte le fasce di età. Eeehh già… sono finiti i bei tempi di
gioventù in cui potevo permettermi di scegliere di frequentare SOLO uomini dai
40 in su. Ora, mano mano che “invecchio”, non divento di certo meno selettiva,
però mi oriento su più fasce di età.
Come si fa a passare da un uomo di 50 ad un giovincello di 27? Non lo so
nemmeno io. Forse fa parte delle regressione che mi ha investita non appena
sono tornata single, quando ho ricominciato ad uscire più o meno tutte le sere
con le mie amiche, e a fare tardi in giro per il quartiere universitario. (Tra
parentesi, diciamocelo: non ho più l’età per fare le 3 tutte le notti, e
nemmeno per bere quattro cocktail e due shottini uno dietro l’altro. Non posso
più permettermi di vomitare sotto al portone di casa come quando avevo 24 anni,
e tanto meno, di farmi reggere la fronte da un giovine piacente…). Quello che
so, è che secondo me l’età cerebrale e fisica che abbiamo, dipende tanto dalle
persone che frequentiamo, fatto sta che, quando stavo col 50enne, mi sentivo
sempre apatica e stanca e avevo una vita sociale pari a quella di una
pensionata ricoverata in una casa di cura. Da quando frequento i 20enni, sono
stata investita dalla loro stessa energia, e anche se al mattino ne risento, mi
preferisco di sicuro così.
Dunque nel passare da un uomo maturo ad un giovincello, mi sono trovata
inevitabilmente a fare dei paragoni, ma non con cattiveria, bensì con l’ironia
e il sarcasmo che da sempre caratterizzano questo blog. La prima cosa che salta
all’occhio quando si compie un “passaggio così radicale”, sono le differenze
della pelle: ovviamente il 50enne era pieno di “grinze”, mentre il 20enne, ha
la pelle liscissima e sbarbatella come si addice ad uno della sua età.
Tuttavia, queste sono differenze, per così dire, normalissime. Ciò che lì per
lì lascerebbe sbalordita ogni donzella invece, è il passare dal fare sesso due
volte a settimana per la durata di circa venticinque minuti (cadauna!!!), al
dover chiedere “basta” al 27enne, che non conosce il significato della parola
“relax” tra una volta e l’altra!!!
Ma passiamo ad analizzare altri aspetti, primo tra tutti quello pratico: il
27enne è perennemente in bolletta, perché sapete, ha dei sogni nel cassetto,
una mentalità artistoide, vorrebbe sbarcare il lunario aiutato solo dalla forza
delle sue passioni, e ciò è sicuramente nobile e da persone dolci. Tuttavia,
uscire con uno come lui, significa abbandonare tutte le nostre convinzioni
legate ai ruoli, e al fatto che a cena debbano essere loro a pagare. Col 50enne
è tutta un’altra storia: se si esce con lui, non ci si deve azzardare
minimamente a mettere mano al portafoglio, altrimenti si rischia di offenderlo.
Se siete tra le ultime romantiche quindi, di quelle che “preferiscono mangiare
pane e cipolla per tutta la vita, a patto di stare con l’uomo che amano”,
allora “largo ai giovani”. Se al contrario siete leggermente più venali, e
faticate voi stesse ad arrivare a fine mese, state pur certe che con un 50enne,
l’ultima cosa di cui dovrete preoccuparvi, è il vostro budget mensile. A meno
che non abbiate la sfortuna di incontrare uno di quei separati ridotti sul
lastrico dalle ex mogli e che magari, per forza di cose, sono dovuti tornare a
vivere con i loro genitori. In tal caso, consiglio spassionato: meglio i
ventenni!
Le caratteristiche su cui vorrei però soffermarmi, sono quelle che
sottolineano NON le diversità che ho fino ad ora elencato, bensì le atroci
somiglianze, che non tengono affatto conto del divario di età anagrafica. E
qui, vorrei davvero tanto uscirmene con una di quelle frasi fatte che noi donne
amiamo ripeterci tra noi, ovvero “gli uomini sono tutti uguali”, ma per bontà
del sesso forte maschile che mi sta leggendo, non lo farò! Sapete com’è… non
vorrei essere accusata di qualunquismo spicciolo, ma riportare solo dei fatti
aderenti alla realtà.
Ebbene quindi, la caratteristica comune di questi uomini, che va oltre la
questione età, è di sicuro il saper raccontare frottole per conquistare una
donna. In questo, davvero gli uomini sono tutti uguali. La loro indole di
“cacciatori” infatti, resta la stessa a qualsiasi età, e quando si mettono in
testa che vogliono una donna, iniziano con (nell’ordine): sfilze di complimenti
volti a farci capitolare facendoci sentire le donne più belle del mondo,
promesse che non manterranno mai, frasi gettate lì a casaccio per lasciare
intendere che “loro non cercano una donna solo per mettere una tacca in più”,
bensì per intraprendere una relazione più o meno seria, e infine, racconti
tristissimi sulle loro ex che li hanno distrutti, maltrattati, traditi e uccisi
emotivamente.
Ed è proprio lì donne, che noi dobbiamo alzare le nostre antenne, e
aguzzare la vista per capire bene chi abbiamo di fronte. Sapete perché? Perché
alla fine della fiera, se le loro ex hanno torto o ragione, non lo sapremo mai,
quindi non saremo mai in grado di stabilire se sono state più crudeli loro, o
gli ometti che abbiamo di fronte. E inoltre teniamo sempre a mente un fatto, e
cioè che un uomo che ci parla male della sua ex, quasi sicuramente un giorno,
quando noi saremo ormai nel dimenticatoio, parlerà male alla successiva anche
di noi.
Ecco dunque,
anche in questo le età maschili non si differenziano: una bugia per loro è una
cosa che vale la pena raccontare per salvare la faccia: non importa se hanno 50
anni o 20. Importa quanto sono bravi ad uscire da una relazione in maniera
“pulita”, anche se hanno addosso la rogna!
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