E’
ricominciato settembre, e con esso anche la normale vita di tutti i giorni che
segue alla spensieratezza estiva. Con settembre si cambia colore di capelli, ci
si guarda allo specchio con i chili di troppo accumulati nel periodo di divertimento
e trascuratezza, e inevitabilmente, si fanno di nuovo i conti con le taglie in
più. Infatti, la prima cosa che ho fatto quando sono tornata in città, è stata
rinnovare la mia iscrizione in palestra.
La
palestra è per me un luogo sconosciutissimo, dove vedo specie umane che non
definisco “animali” solo perché gli animali li amo, li rispetto, e vivo
nell’eterna convinzione che siano certamente migliori degli uomini. Tanto per
iniziare, tengo a precisare che IO non vado in palestra, bensì, sono iscritta a
nuoto libero. E badate bene che la differenza è abissale, perché le tipe “da
palestra” sono l’incarnazione del “fighettinesimo”, mentre NOI che andiamo a
nuoto, con tutte quelle vasche percorse con tanto impegno mentale, possiamo
definirci le radical chic dello sport. Purtroppo però, l’ingresso della mia
palestra passa attraverso la sala pesi, la sala zumba, la sala pilates, e anche
attraverso tutto il cucuzzaro, per concludere poi finalmente, nello spogliatoio
di nuoto, e nella piscina vera e propria, e vi assicuro che ciò che vedo in
quel breve percorso, merita di essere qui citato.
Le
donne che vanno in palestra (ripeto, non quelle che fanno nuoto), ci vanno
truccate!!! Io ve lo giuro, e ho faticato per prima a credere a ciò che vedevo.
Truccate, ma non con un trucco leggero, di quelli che nascondono le
imperfezioni, no! Truccate come le commesse di Kiko. Avete presente? Ebbene,
ombretti variopinti e pesanti sugli occhi, rossetto rosso lucido o di qualsiasi
altro colore acceso possa esistere. Fanno gli esercizi, corrono sul
tapis-roulant, alzano i pesi, si piegano a fare stretching, saltano, ballano,
fanno le scalmanate… EPPURE LORO NON SUDANO!!!
Mi
dovete spiegare come cazzo sia possibile, che queste si muovono come mandrie di
scatenate all’interno della sala, eppure non sudano! La risposta l’ho avuta qualche
giorno fa: in realtà, la loro è tutta finzione. Alzano i pesi tre volte e poi
si girano a guardare sia gli altri frequentatori, che i vari istruttori e
personal trainer, che le guardano di rimando, si avvicinano, danno loro
informazioni sugli esercizi, e flirtano in una maniera invereconda. Ecco qui
quindi: la palestra non è un luogo in cui scaricare i propri stress e le
proprie fatiche, né un posto in cui ci si va per rimettersi in forma: la palestra
è altresì un troiaio di persone che cercano qualcuno con cui uscire.
Negli
spogliatoi e sotto la doccia poi, sono tutte Miss Italia: anoressiche,
bulimiche, con qualche tatuaggetto ogni tanto, e i completini intimi di
Victoria’s secret. Ora, io dico questo: ma se devi allenarti e
(presumibilmente) sudare, per quale oscuro motivo ti sei messa il completino
intimo da 210 euro???!!! Sotto il pantaloncino aderente, un minimo suderai… a
che serve tutto quel pizzo sexy, se poi dovrai riempirlo dello schifo che
uscirà dalle tue chiappe sotto forma di sudore??? Ma non sarebbe tanto più
comodo indossare una mutanda alla Bridget Jones di cotone, che assorba il
sudore e ti faccia sentire più libera? Voglio dire, gli ometti con cui flirti
mentre fai gli esercizi, mica hanno accesso allo spogliatoio di noi donne e
possono vederti mentre ti spogli… perché allora? Perché? Mistero…
Una
parentesi particolare, la voglio aprire a proposito delle milfone dai cinquanta
in su, le “die-hard” convinte di se stesse e delle tette calate che possiedono,
accompagnate ad una menopausa più o meno spregiudicata: NON C’E’ BISOGNO DI
ATTEGGIARSI A RAGAZZINE, FIDATEVI! Non c’è bisogno che scegliate il make-up
deciso e il push-up che portate su quelle due botticelle mosce che avete davanti.
DONNE, ACCETTIAMOLO TUTTE (pure io, che un giorno sarò come loro): l’età
incombe per tutte noi, e anche se per alcune esiste il lifting o il botulino,
io vi assicuro che l’età anagrafica si vede tutta! Tutta! È inutile che vi
fermate a mostrare le vostre (ormai rammollite) fisicità al personal trainer di
vent’anni più giovane di voi! Quelli hanno energia da vendere, ma non per le
milfone assatanate come voi.
In
ultimo, vorrei parlare di quelle che entrano nella piscina non per fare nuoto
libero, ma bensì “acquagym”. Perché il senso di questo post, è remarcare a
tutti che le donne si dividono in due grandi categorie: quelle che fanno nuoto
libero, e quelle che fanno acquagym, e vi assicuro che la suddivisione non è
solo dettata dalla scelta dello sport da praticare, ma è praticamente come
suddividere le donne con la “d” minuscola, da quelle con la “D” maiuscola, e
sapete perché? Beh, perché la donna da acquagym (come pure quella da palestra),
si butta in acqua completamente truccata (ma solo dove si tocca, altrimenti il
trucco si scioglie), e indossa una di quelle cuffie di plastica
strappa-capelli: il suo peggior terrore è bagnarsi la faccia e i capelli (che
in genere sono stati appena acconciati dal parrucchiere, anche se giacciono
tutti rattrappiti in quella cuffia), e infatti esegue gli esercizi indicati
dall’istruttrice, stando ben attenta a non sollevare gli schizzi intorno a sé e
alle sue colleghe. Solitamente, dalla corsia della piscina che percorro a
severe bracciate, mi piace lanciare uno schizzetto ogni tanto, giusto per
ricordare che in piscina ci si viene per allenarsi, non per fare le belle
statuine. La cosa più gustosa però, è vederle sotto la doccia subito dopo la
lezione: anche lì, non si bagnano il viso (che è ancora perfettamente truccato
e ogni tanto imperlato di sudore) e nemmeno i capelli. si fanno la doccia a
debita distanza dal rubinetto, così da essere di nuovo perfette quando
torneranno in strada.
Ridicole…
Tre
giorni fa, di fronte all’ennesima di queste scene, pensavo a quanto a volte noi
donne possiamo essere incredibilmente tristi, e soprattutto totalmente diverse
dagli uomini: per la maggior parte degli uomini, lo sport (tutto) è un piacere,
uno di quei favolosi ritagli di tempo nelle loro vite, durante i quali pensano
davvero a se stessi, e a scaricare il loro stress in qualcosa che li faccia
stare bene. Per noi donne invece, lo sport è una costrizione fastidiosa:
cresciamo con in testa il terrore di ingrassare, e viviamo con addosso quel
senso coatto di dover fare sport per forza, per espiare la colpa di una pizza
in più mangiata al sabato sera. Per noi donne, lo sport non è quasi mai un
piacere, ma un modo per pensare a quanto siamo dimagrite.
Tutto
ciò è triste.