lunedì 22 settembre 2014

DIVERSE FENOMENOLOGIE DI DONNE IN PALESTRA.

E’ ricominciato settembre, e con esso anche la normale vita di tutti i giorni che segue alla spensieratezza estiva. Con settembre si cambia colore di capelli, ci si guarda allo specchio con i chili di troppo accumulati nel periodo di divertimento e trascuratezza, e inevitabilmente, si fanno di nuovo i conti con le taglie in più. Infatti, la prima cosa che ho fatto quando sono tornata in città, è stata rinnovare la mia iscrizione in palestra.

La palestra è per me un luogo sconosciutissimo, dove vedo specie umane che non definisco “animali” solo perché gli animali li amo, li rispetto, e vivo nell’eterna convinzione che siano certamente migliori degli uomini. Tanto per iniziare, tengo a precisare che IO non vado in palestra, bensì, sono iscritta a nuoto libero. E badate bene che la differenza è abissale, perché le tipe “da palestra” sono l’incarnazione del “fighettinesimo”, mentre NOI che andiamo a nuoto, con tutte quelle vasche percorse con tanto impegno mentale, possiamo definirci le radical chic dello sport. Purtroppo però, l’ingresso della mia palestra passa attraverso la sala pesi, la sala zumba, la sala pilates, e anche attraverso tutto il cucuzzaro, per concludere poi finalmente, nello spogliatoio di nuoto, e nella piscina vera e propria, e vi assicuro che ciò che vedo in quel breve percorso, merita di essere qui citato.

Le donne che vanno in palestra (ripeto, non quelle che fanno nuoto), ci vanno truccate!!! Io ve lo giuro, e ho faticato per prima a credere a ciò che vedevo. Truccate, ma non con un trucco leggero, di quelli che nascondono le imperfezioni, no! Truccate come le commesse di Kiko. Avete presente? Ebbene, ombretti variopinti e pesanti sugli occhi, rossetto rosso lucido o di qualsiasi altro colore acceso possa esistere. Fanno gli esercizi, corrono sul tapis-roulant, alzano i pesi, si piegano a fare stretching, saltano, ballano, fanno le scalmanate… EPPURE LORO NON SUDANO!!!

Mi dovete spiegare come cazzo sia possibile, che queste si muovono come mandrie di scatenate all’interno della sala, eppure non sudano! La risposta l’ho avuta qualche giorno fa: in realtà, la loro è tutta finzione. Alzano i pesi tre volte e poi si girano a guardare sia gli altri frequentatori, che i vari istruttori e personal trainer, che le guardano di rimando, si avvicinano, danno loro informazioni sugli esercizi, e flirtano in una maniera invereconda. Ecco qui quindi: la palestra non è un luogo in cui scaricare i propri stress e le proprie fatiche, né un posto in cui ci si va per rimettersi in forma: la palestra è altresì un troiaio di persone che cercano qualcuno con cui uscire.

Negli spogliatoi e sotto la doccia poi, sono tutte Miss Italia: anoressiche, bulimiche, con qualche tatuaggetto ogni tanto, e i completini intimi di Victoria’s secret. Ora, io dico questo: ma se devi allenarti e (presumibilmente) sudare, per quale oscuro motivo ti sei messa il completino intimo da 210 euro???!!! Sotto il pantaloncino aderente, un minimo suderai… a che serve tutto quel pizzo sexy, se poi dovrai riempirlo dello schifo che uscirà dalle tue chiappe sotto forma di sudore??? Ma non sarebbe tanto più comodo indossare una mutanda alla Bridget Jones di cotone, che assorba il sudore e ti faccia sentire più libera? Voglio dire, gli ometti con cui flirti mentre fai gli esercizi, mica hanno accesso allo spogliatoio di noi donne e possono vederti mentre ti spogli… perché allora? Perché? Mistero…

Una parentesi particolare, la voglio aprire a proposito delle milfone dai cinquanta in su, le “die-hard” convinte di se stesse e delle tette calate che possiedono, accompagnate ad una menopausa più o meno spregiudicata: NON C’E’ BISOGNO DI ATTEGGIARSI A RAGAZZINE, FIDATEVI! Non c’è bisogno che scegliate il make-up deciso e il push-up che portate su quelle due botticelle mosce che avete davanti. DONNE, ACCETTIAMOLO TUTTE (pure io, che un giorno sarò come loro): l’età incombe per tutte noi, e anche se per alcune esiste il lifting o il botulino, io vi assicuro che l’età anagrafica si vede tutta! Tutta! È inutile che vi fermate a mostrare le vostre (ormai rammollite) fisicità al personal trainer di vent’anni più giovane di voi! Quelli hanno energia da vendere, ma non per le milfone assatanate come voi.

In ultimo, vorrei parlare di quelle che entrano nella piscina non per fare nuoto libero, ma bensì “acquagym”. Perché il senso di questo post, è remarcare a tutti che le donne si dividono in due grandi categorie: quelle che fanno nuoto libero, e quelle che fanno acquagym, e vi assicuro che la suddivisione non è solo dettata dalla scelta dello sport da praticare, ma è praticamente come suddividere le donne con la “d” minuscola, da quelle con la “D” maiuscola, e sapete perché? Beh, perché la donna da acquagym (come pure quella da palestra), si butta in acqua completamente truccata (ma solo dove si tocca, altrimenti il trucco si scioglie), e indossa una di quelle cuffie di plastica strappa-capelli: il suo peggior terrore è bagnarsi la faccia e i capelli (che in genere sono stati appena acconciati dal parrucchiere, anche se giacciono tutti rattrappiti in quella cuffia), e infatti esegue gli esercizi indicati dall’istruttrice, stando ben attenta a non sollevare gli schizzi intorno a sé e alle sue colleghe. Solitamente, dalla corsia della piscina che percorro a severe bracciate, mi piace lanciare uno schizzetto ogni tanto, giusto per ricordare che in piscina ci si viene per allenarsi, non per fare le belle statuine. La cosa più gustosa però, è vederle sotto la doccia subito dopo la lezione: anche lì, non si bagnano il viso (che è ancora perfettamente truccato e ogni tanto imperlato di sudore) e nemmeno i capelli. si fanno la doccia a debita distanza dal rubinetto, così da essere di nuovo perfette quando torneranno in strada.

Ridicole…

Tre giorni fa, di fronte all’ennesima di queste scene, pensavo a quanto a volte noi donne possiamo essere incredibilmente tristi, e soprattutto totalmente diverse dagli uomini: per la maggior parte degli uomini, lo sport (tutto) è un piacere, uno di quei favolosi ritagli di tempo nelle loro vite, durante i quali pensano davvero a se stessi, e a scaricare il loro stress in qualcosa che li faccia stare bene. Per noi donne invece, lo sport è una costrizione fastidiosa: cresciamo con in testa il terrore di ingrassare, e viviamo con addosso quel senso coatto di dover fare sport per forza, per espiare la colpa di una pizza in più mangiata al sabato sera. Per noi donne, lo sport non è quasi mai un piacere, ma un modo per pensare a quanto siamo dimagrite.

Tutto ciò è triste.

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