lunedì 15 settembre 2014

ORGOGLIO E DIGNITA'.

Molti anni fa, parlando di sentimenti in una sera qualsiasi da qualche parte in Sardegna, un mio caro amico mi disse che in amore esiste una enorme differenza tra ORGOGLIO e DIGNITA’. Da quella sera estiva di chiacchiere e confidenze tra amici, questa frase mi è sempre rimasta in mente, e ad ogni rapporto, ogni relazione, ogni nuova avventura amorosa, ripensando a queste preziose parole, analizzo le varie situazioni.

Si dice che amare qualcuno significa donarsi completamente, senza remore, senza paure, in maniera totale e disinteressata. D’accordissimo. Mi trovo un po’ meno d’accordo però, quando vedo intorno a me coppie che non vivono rapporti “paritari”, ma bensì vere e proprie relazioni in cui l’uno prevarica sull’altro, creando una sudditanza psicologica da parte del “più debole”, che rischia di uccidere il rapporto. L’aggettivo “debole” viene qui da me usato impropriamente e in maniera certamente non corretta, per descrivere coloro che in una relazione amano di più, e per questo, amano anche in maniera malata.

Accettare tutto dei difetti dell’altra persona, è sicuramente cosa buona e giusta: sono infatti convinta che le persone non cambino a causa delle relazioni che vivono, ma GRAZIE ad esse. E badate bene, che è ben diverso. Nessuno di noi dovrebbe sentirsi così presuntuoso da plasmare o modellare l’altro in base alle proprie esigenze. Cos’è in fondo una relazione sentimentale, se non un percorso di crescita emotiva fatto in due? Partendo da questo assunto quindi, possiamo stare tranquilli, che non è cercando di cambiare l’altro, che otterremo più amore o più soddisfazione dal nostro rapporto di coppia. Tutt’altra cosa è invece possedere la capacità di abbandonarsi ad una relazione in maniera talmente pacata, da godersi tutte le piccole trasformazioni che l’altro realizza per noi. Trasformazioni (o modifiche) che non avvengono in maniera forzata, ma  naturale, proprio perché si ama talmente qualcuno, da essere felice di modificare in parte le proprie abitudini, le proprie vedute o i propri atteggiamenti.

Tornando per un momento al discorso orgoglio, io sono veramente e fermamente convinta che sia un freno deleterio e inutile. Ad esempio, coloro che in un rapporto di coppia non fanno mai il primo passo nel chiedere scusa, o nel riallacciare i rapporti in seguito ad un litigio che allontana, sono a mio avviso, i veri perdenti. Ogni litigio in cui si riesca a perdonare qualcosa all’altro, ha una tempistica variabile, durante la quale entrambi riflettono sulle colpe, sulle ragioni, sulle parole che sono volate e sui gesti che sono stati compiuti. Restare chiusi troppo a lungo nel proprio orgoglio, senza mettersi mai in discussione di fronte all’altro, NON E’ SINONIMO DI FORZA, BENSI’ DI DEBOLEZZA nel vivere i rapporti. La maturità non si valuta in base a chi chiede scusa per ultimo, ma in base a chi ha la capacità di riconoscere i propri errori e discuterne con l’altro. Altra prerogativa essenziale alla scomparsa dell’orgoglio, è la capacità di saper perdonare, che poi è alla base della continuità di tutti i rapporti sociali nella moderna psicologia: CHI E’ IN GRADO DI PERDONARE, E’ ANCHE IN GRADO DI ANDARE AVANTI, DIMENTICARE, METTERE DA PARTE L’ORGOGLIO, E RIALLACCIARE I RAPPORTI. In base a ciò quindi, l’orgoglio non porta molto lontano.
Ciò che invece può essere molto deleterio in una relazione, è la confusione tra orgoglio e dignità, ovvero, esattamente il contrario di quanto sopra. Le persone “indebolite” dai rapporti e con una scarsa autostima, tendono a confondere le due cose. Sono quelle stesse persone che si mettono in discussione per prime anche se l’altro ha sbagliato. Riconoscono in loro stesse la responsabilità di un errore che in realtà è stato provocato dall’altro, che però, chiuso nel suo orgoglio, non si degnerà mai di chiedere scusa riconoscendo i propri torti. QUESTA E’ UNA PERDITA DI DIGNITA’ assolutamente deleteria.

I rapporti sentimentali sono fatti di instabili equilibri e di ruoli scambievoli in cui il carattere più dominante dell’uno, può essere fatale per l’altro.
Far funzionare davvero le cose, laddove ad uno dei due manchi un buon metro di giudizio, e all’altro una buona dose di autostima, è difficile e complicato. L’orgoglio e la dignità, dovrebbero essere i due parametri fondamentali da tenere sempre presente e da mettere su un piatto della bilancia.
Un rapporto che funziona, è un rapporto dove orgoglio e dignità restano separati, e dove il secondo, non cessa mai di esistere.
Buona settimana!

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