Tiziano
Ferro potrebbe averci aperto un mondo facendoci la rivelazione del secolo. No
perché, ‘sto fatto che l’amore sia una cosa semplice, sembra uno di quei tipici
assunti ovvi, di cui però spesso e volentieri ci dimentichiamo.
La
verità è che in amore siamo competitivi: accettiamo le sfide e vorremmo sempre
vincere, soprattutto se veniamo respinti, e nella maggior parte dei casi,
finiamo sempre e comunque fregati. Non so bene che tipo di meccanismo psicologico
inizi nel nostro cervello quando l’altro non ci desidera. Sembra una specie di
gara in cui si scala una montagna: più l’oggetto del nostro desiderio ci
respinge, più noi vorremmo raggiungerlo. Qual è il nome della sostanza chimica
che sviluppiamo nel nostro cervello ogni volta che riceviamo un rifiuto? Perché
ci mettiamo in testa di dover scalare una montagna, se la vetta è totalmente
irraggiungibile? Forse perché la sfida con noi stessi DOVREBBE servire a
rassicurarci, a farci sentire più padroni del mondo di quanto in realtà non
siamo.
Tuttavia
sono sempre stata convinta del fatto che – ad eccezione dei fuochi di paglia
che si spengono ancor prima di ardere – il buongiorno in amore si veda dal
mattino presto. Mi spiego meglio, prendendo come esempio gli uomini (in quanto
donna): un uomo interessato è ben diverso da un uomo che ha voglia di
impegnarsi seriamente, e noi donne purtroppo non conosciamo bene il distinguo.
Se lo conoscessimo, potremmo evitarci tante paturnie e tanti mal di stomaco, ve
lo assicuro.
L’uomo
interessato rappresenta più o meno TUTTI gli uomini presenti sulla faccia della
terra. All’inizio di una relazione il cacciatore ha come unico obiettivo quello
di far capitolare la sua preda. Se voi nelle prime tre settimane di una
relazione non “capitolate” e non cedete alle sue lusinghe, potrete
tranquillamente chiedergli di scalare l’Hymalaya, o di portarvi l’acqua con le
orecchie: lui lo farà! Ed è una tesi provata scientificamente che non si
smentisce mai.
Ben
diverso è l’uomo che ha voglia di impegnarsi seriamente. In genere i suoi sono
passi lenti, felpati, ma sempre cadenzati, sempre volti al raggiungimento dell’
obiettivo fondamentale, ma in una maniera più calma, seppur decisa. L’uomo che
ha voglia di impegnarsi seriamente, mostra sul tavolo da gioco tutte le sue
carte e lo fa scoprendole in tutto e per tutto, senza remore. Parla chiaramente
scandendo le parole, non farfuglia velocemente come fa l’altro. Voi donne là
fuori pensate di non saper distinguere i due generi, ma se guardate meglio con
gli occhi (e non col cuore), ve ne accorgerete.
Purtroppo
la sindrome della negazione è una caratteristica psicologica di sopravvivenza
presente in tutti quelli che hanno deciso di perdere la testa e di farsi
davvero del male. Negazione vuol dire non essere in grado di vedere la realtà
dei fatti, appunto negandola. Un oggetto del desiderio qualsiasi potrà
mostrarci in ogni modo e maniera di non essere interessato a noi, eppure noi
continueremo ad inseguirlo, e questo perché è psicologicamente più semplice
inseguire un sogno, piuttosto che dire a noi stessi la verità.
Detto
ciò, un fatto fondamentale resta, ed è bene non dimenticarsene mai per
facilitare le proprie vite: se una storia d’amore è destinata a decollare, voi
ve ne accorgerete subito. All’inizio ci potranno essere mille incomprensioni,
mille conflitti, mille fattori negativi che vi porteranno a pensare il
contrario. Andrete a sbattere contro i vostri dubbi e anche contro quelli
dell’altro, sarete lì lì per finirla, perché non avrete investito nemmeno il
minimo indispensabile nella riuscita della storia.
Eppure
il Tiziano nazionale, in tutta la sua immensa e adorabile gaiezza, aveva
proprio ragione: “l’amore è una cosa semplice”. Non fuggite di certo di fronte
alla prima difficoltà, ma non fatene nemmeno un modus operandi.
Buona
settimana!
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