martedì 15 aprile 2014

L'AMORE E' UNA COSA SEMPLICE.

Tiziano Ferro potrebbe averci aperto un mondo facendoci la rivelazione del secolo. No perché, ‘sto fatto che l’amore sia una cosa semplice, sembra uno di quei tipici assunti ovvi, di cui però spesso e volentieri ci dimentichiamo.

La verità è che in amore siamo competitivi: accettiamo le sfide e vorremmo sempre vincere, soprattutto se veniamo respinti, e nella maggior parte dei casi, finiamo sempre e comunque fregati. Non so bene che tipo di meccanismo psicologico inizi nel nostro cervello quando l’altro non ci desidera. Sembra una specie di gara in cui si scala una montagna: più l’oggetto del nostro desiderio ci respinge, più noi vorremmo raggiungerlo. Qual è il nome della sostanza chimica che sviluppiamo nel nostro cervello ogni volta che riceviamo un rifiuto? Perché ci mettiamo in testa di dover scalare una montagna, se la vetta è totalmente irraggiungibile? Forse perché la sfida con noi stessi DOVREBBE servire a rassicurarci, a farci sentire più padroni del mondo di quanto in realtà non siamo.

Tuttavia sono sempre stata convinta del fatto che – ad eccezione dei fuochi di paglia che si spengono ancor prima di ardere – il buongiorno in amore si veda dal mattino presto. Mi spiego meglio, prendendo come esempio gli uomini (in quanto donna): un uomo interessato è ben diverso da un uomo che ha voglia di impegnarsi seriamente, e noi donne purtroppo non conosciamo bene il distinguo. Se lo conoscessimo, potremmo evitarci tante paturnie e tanti mal di stomaco, ve lo assicuro.

L’uomo interessato rappresenta più o meno TUTTI gli uomini presenti sulla faccia della terra. All’inizio di una relazione il cacciatore ha come unico obiettivo quello di far capitolare la sua preda. Se voi nelle prime tre settimane di una relazione non “capitolate” e non cedete alle sue lusinghe, potrete tranquillamente chiedergli di scalare l’Hymalaya, o di portarvi l’acqua con le orecchie: lui lo farà! Ed è una tesi provata scientificamente che non si smentisce mai.

Ben diverso è l’uomo che ha voglia di impegnarsi seriamente. In genere i suoi sono passi lenti, felpati, ma sempre cadenzati, sempre volti al raggiungimento dell’ obiettivo fondamentale, ma in una maniera più calma, seppur decisa. L’uomo che ha voglia di impegnarsi seriamente, mostra sul tavolo da gioco tutte le sue carte e lo fa scoprendole in tutto e per tutto, senza remore. Parla chiaramente scandendo le parole, non farfuglia velocemente come fa l’altro. Voi donne là fuori pensate di non saper distinguere i due generi, ma se guardate meglio con gli occhi (e non col cuore), ve ne accorgerete.

Purtroppo la sindrome della negazione è una caratteristica psicologica di sopravvivenza presente in tutti quelli che hanno deciso di perdere la testa e di farsi davvero del male. Negazione vuol dire non essere in grado di vedere la realtà dei fatti, appunto negandola. Un oggetto del desiderio qualsiasi potrà mostrarci in ogni modo e maniera di non essere interessato a noi, eppure noi continueremo ad inseguirlo, e questo perché è psicologicamente più semplice inseguire un sogno, piuttosto che dire a noi stessi la verità.

Detto ciò, un fatto fondamentale resta, ed è bene non dimenticarsene mai per facilitare le proprie vite: se una storia d’amore è destinata a decollare, voi ve ne accorgerete subito. All’inizio ci potranno essere mille incomprensioni, mille conflitti, mille fattori negativi che vi porteranno a pensare il contrario. Andrete a sbattere contro i vostri dubbi e anche contro quelli dell’altro, sarete lì lì per finirla, perché non avrete investito nemmeno il minimo indispensabile nella riuscita della storia.

Eppure il Tiziano nazionale, in tutta la sua immensa e adorabile gaiezza, aveva proprio ragione: “l’amore è una cosa semplice”. Non fuggite di certo di fronte alla prima difficoltà, ma non fatene nemmeno un modus operandi.
Buona settimana!


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