lunedì 7 aprile 2014

LA GELOSIA AI TEMPI DEI SOCIAL NETWORK.

Un tempo io non ero affatto gelosa. Intendiamoci, se avevo accanto un ometto appetibile che altre donzelle rimiravano, non potevo fare a meno di inorgoglirmi e di cercare di “marcare il territorio” come i migliori cani da caccia. Tuttavia, non mi sono mai lasciata andare a piazzate, scenate di gelosia, e altre varie ed eventuali. Forse gli uomini che ho incontrato non mi davano modo, forse in realtà, di eccezionale non avevano proprio niente ed ero più io che tendevo ad idealizzarli e a pensare che ogni donna potesse trovare in loro qualcosa di fantastico, fatto sta che ad ogni modo, non sono mai stata gelosa.

E forse il motivo vero in realtà è un altro: NON ERO GELOSA PERCHE’ NON POSSEDEVO MOLTI MEZZI PER “CONTROLLARE I MOVIMENTI DEI MIEI UOMINI”. Ci avete fatto caso anche voi o è un fatto che riguarda solo me? Negli ultimi tempi (e cioè da quando esistono i social network), non siete diventati anche voi più sospettosi? Facendo un breve sondaggio tra le persone che ho intorno, sembrerebbe proprio di si, e la questione è molto semplice: abbiamo continuamente la possibilità di controllare le vite dei nostri partner e ogni singola azione compiuta sul virtuale, si trasforma in un dubbio o viene interpretata come tale.

Ora io dico – parlando di tradimenti – ma non era tanto meglio quando non dovevamo farci le contorsioni mentali del tipo “VISUALIZZATO ALLE” o anche “ULTIMO ACCESSO OGGI ALLE 10.10?!”. Era meglio avere le corna e non saperlo, oppure metterle senza avere paura di essere inseguiti da Tony Ponzi? I social hanno forse distrutto le nostre vite sentimentali.

Tempo fa fui lasciata da un tipo che valeva veramente poco. Avevo scoperto da un po’ alcuni suoi “strani movimenti” sul social e gli dissi: “Tu mi stai lasciando perché c’hai un’altra, e io ora ti dico pure chi è lei…”. Lui ovviamente negò. Dieci giorni dopo lo beccai in flagrante proprio con la tipa con la quale c’erano stati “strani movimenti” sul social. Se non fosse esistito il social, avrei potuto pensare che l’aveva conosciuta subito dopo la fine della nostra storia, invece no! Lui flirtava con lei mentre stava con me, e lo faceva soprattutto attraverso il social, pensando di non essere scoperto. Ovviamente con me aveva negato tutto, e a lei aveva detto che mi aveva lasciata già da un pezzo. Poco male, era un uomo che non valeva niente ed entrambe non abbiamo perso niente. Ultimamente l’ho visto di nuovo flirtare sul social con qualche altra poveraccia che crederà alle sue boiate e ascolterà le canzoni di merda che lui le manda (con annesse parole d’amore).
Tuttavia, è meglio sapere o non sapere?

Nell’era dei social, come dicevo, c’è poco da non sapere. Siamo continuamente “bombardati” di informazioni che riguardano “l’altro”. Abbiamo rilevatori di posizione che ci dicono da dove stiamo scrivendo e a che ora, tag sulle fotografie che svelano più cose di quante noi stessi vorremmo tenerne nascoste. Abbiamo “amicizie” tra le nostre amicizie sul social che fanno capire molto di noi stessi e della gente che scegliamo di frequentare.

E che dire di “whatsapp” e della sua messaggistica che consente di vedere l’ultimo orario in cui si è collegata all’applicazione la persona verso la quale nutriamo dei dubbi? Attraverso “whatsapp” ad esempio, noi possiamo capire tre cose fondamentali:
-          Se la persona che ci interessa è sveglia
-          A che ora (in realtà) è andata a dormire la persona che c’interessa (mentre a noi ha detto che era molto stanca e sarebbe andata a letto presto).
-          Se la persona che ci interessa sta ignorando ciò che noi gli abbiamo scritto e che ha visualizzato dieci ore prima.

Ora, questo forse non sarà abbastanza (secondo alcuni di voi) per stabilire il livello di interesse che una persona può nutrire nei nostri confronti. Qualcuno di voi lettori giustificherà dicendo che magari certe persone leggono i messaggi e non amano rispondere subito, che lasciano aspettare appena hanno un po’ più di tempo. Oppure qualcun altro affermerà che i “movimenti strani” dei partner che notiamo sul social network, altro non sono che il frutto delle nostre suggestioni mentali, e che se indagassimo meglio, scopriremmo che in realtà ci siamo fatti solo dei film.
Ecco, con questo mio post di questa settimana non voglio essere affatto disfattista. Non voglio creare in voi dei falsi miti, oppure farvi venire le paranoie gratuitamente. Tuttavia, mi sento di dirvi questo: solitamente il nostro sesto senso non tradisce mai. Di solito, tutto ciò che rappresenta un presentimento, per una qualche strana ragione che non ho mai compreso, si tramuta in una realtà antipatica da accettare.
Indagare vi aiuterà forse solo ad aprire un po’ più gli occhi… e comunque, sempre meglio che restare col dubbio.
Buona settimana.

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