Ho
ragione di credere che, in base all’argomento trattato nel post precedente
(ovvero, i feromoni), la questione “odori” sia fondamentale nell’inizio delle
relazioni. Tuttavia, non è un argomento di cui si è soliti parlare, un po’
perché si temono le abitudini dell’altro, un po’ perché si da per scontato che
l’argomento non meriti menzione, se non altro, per una mera ragione di
imbarazzo tra i due.
Personalmente
sono convinta che in una relazione ci si debba accettare in tutto: se non
impariamo a “recepire” l’altro anche per i suoi difetti, probabilmente non
andremo molto lontano nella realizzazione di un amore, tuttavia la questione
“odori” è più intima e delicata.
Non
so, mi viene in mente… qualcuno di voi ha mai dormito accanto ad una persona
per la prima volta in una sera d’estate molto afosa, mentre in casa ci sono
quaranta gradi? Oppure chessò, tornando da una giornata di lavoro, avete
incontrato il vostro lui/la vostra lei direttamente dopo il lavoro, e quindi
non avete avuto del tempo tecnico per farvi una doccia?
Avevo
una collega tempo fa, il cui nuovo fidanzato viveva distante da casa sua, ma
abbastanza vicino alla sede di lavoro di lei. Quando lui le proponeva
all’improvviso di fermarsi a dormire da lui, la ragazza non era preparata a
sfilarsi le scarpe senza essersi fatta prima una doccia. Voglio dire, avete mai
provato l’ebbrezza di sfilarvi una anti-traspirante scarpa decolletè indossata
per circa dieci ore al giorno con un gambaletto di nylon? Bene, provare per
credere: se deciderete di farlo di fronte al vostro nuovo lui in una giornata
estiva particolarmente calda, ricordatevi di munirvi di estintore o di
mascherina anti-gas per farlo restare.
Parliamoci
chiaro, all’inizio di una relazione non è affatto facile: si dovrebbe essere
sempre al top nell’ambito dei nostri incontri amorosi, ma spesso e volentieri,
le vite che facciamo, il fatto che passiamo intere giornate fuori di casa, i
luoghi di lavoro “contaminati” di strani odori (e di “strani colleghi”)
potrebbero farci fallire al test del feromone selvaggio.
Per
non parlare dell’imbarazzo nelle prime notti in cui si condivide il letto: se
si sta in un ambiente molto caldo e si passa qualche ora in notturna
avvinghiati sotto le coperte, si rischia di svegliarsi fradici di sudore dopo
la terza ora di sonno. E che dire dei risvegli mattinieri dopo sette o otto ore
di digiuno, in cui si avrebbe il desiderio di congiungere le nostre bocche e di
perdersi in un feroce amplesso mattiniero, ma si temono i propri aliti fetidi?
La questione alito al mattino, personalmente lo ritengo uno dei “fail” peggiori
che si possano compiere all’inizio di una conoscenza, e pur tuttavia, non c’è
maniera di preservarsene. Certo, si può sempre fare una puntatina in bagno prima
ancora che l’altro sia sveglio, ma che ne è poi, della poesia del sesso da
appena svegli? L’unico consiglio che mi sento di darvi nella piena
consapevolezza che “cadrete” vittime dell’imbarazzo da alito, è quello di
tentare di non mangiare pesante la sera prima. Anche perché, a mio avviso,
nelle prime settimane di relazione, fingiamo un po’ tutti di essere immuni
dall’espletamento delle puzzette.
Ma si, ma si, vi vedo tutti là col finto
sorriso di fronte ai vostri nuovi compagni, che ostentate perfezione mentre
dopo la cena romantica, in realtà siete completamente pieni di flautolenza.
Niente di peggio che emettere una rumorosa e puzzolente puzzetta mentre si è
addormentati. La reazione dell’altro può essere di due tipi: fingere di non
aver sentito niente per non crearvi troppo imbarazzo, oppure prendervi in giro
fino a che, per la vergogna, non avrete cambiato colore.
E
infine, primo in classifica tra tutti gli imbarazzi da odore di inizio
conoscenza, c’è quello del momento in cui al mattino si lascia il bagno del
proprio consorte/della propria consorte. Lì, io lo so, vorreste sparire nel
minuto esatto e successivo in cui mettete il piede fuori dal cesso, e sperate
che lui/lei non decidano di entrarci di lì a trenta secondi. A poco servono i
deodoranti per il bagno spruzzati per un quarto d’ora: a volte anzi, l’odore
chimico del deodorante mixato alla vostra puzza cosmica, rischia di creare
l’effetto inverso.
Per
non parlare dei “rumorucci molesti” che si possono ascoltare se la porta del
bagno è fatta di cartone. Di solito, nel dormire a casa di un uomo le prime
volte, ho imparato a chiedergli di accendere la musica ad alto volume per
conservare la mia possibile “rumorosa privacy del primo mattino”.
(
Che
altro dire? Forse la sottile linea dell’amore, passa anche attraverso
l’accettazione dei cattivi odori dell’altro, e sfocia in quella che chiameremo
intimità. E l’intimità secondo me è cosa buona e giusta, ma anche di quella
comunque, non bisogna abusarne: non è bello che ci si abbandoni all’abitudine
del cattivo odore dell’altro, solo per camuffarlo sotto mentite spoglie di
intimità. Ciò vuol dire che, se avete flautolenza e un bisogno impellente di
emetterla, non fate diventare un’abitudine la scostumata maniera di farlo
SEMPRE di fronte al vostro amato/alla vostra amata.
A lunedì prossimo!
A lunedì prossimo!
Nessun commento:
Posta un commento