Non
chiedetemi come sia potuto accadere, ma da queste parti qualcuno ha optato
persino per la castità. Non bastavano le diete, le ore passate a fare jogging
pur di smaltire i chili di troppo, le preghiere che ci hanno insegnato a
recitare in chiesa dopo che avevamo fatto peccato… Mo’ abbiamo deciso pure di
diventare casti?
Un tempo
si era molto fighi se si collezionavano molte donne, se ogni sera si aveva la
fortuna di uscire con una diversa, se le prestazioni sessuali erano durature e
continuative nel tempo, indipendentemente dall’età.
Oggi, il
vero figo è colui che se lo tiene chiuso nei pantaloni, o colei che non la
smolla manco a pagarla.
No no,
non sto parlando dei testimoni di Geova, che vanno in giro per la città e
suonano ai nostri citofoni il sabato pomeriggio alle 15.30 in piena estate; e
nemmeno dei neo catecumenali, che in teoria dovrebbero scegliere di fare
all’amore “nei giorni giusti” (quelli del non concepimento… tipo “ferie
programmate” a lavoro, tanto per capirci!!!). Niente di tutto questo! la
religione non c’entra, gli usi e costumi nemmeno, le credenze mistiche neanche!
Qui
parliamo proprio di gente che volutamente decide di non fare sesso.
E’ vero,
c’è stata una crescita esponenziale di malattie sessualmente trasmettibili.
L’avvento dell’aids (non solo tra le coppie gay) e di tutta una serie di virus,
hanno decisamente aumentato le nostre ansie. Ormai, non si dovrebbe mai più
fare sesso senza essersi prima protetti a dovere (anche se sempre più spesso
sono in molti a tirarsi indietro non appena arriva il momento di “infilare il
pesciolino gommato”), fatto sta che un elevato numero di persone, ha sempre più
paura di contagiarsi attraverso l’altro, e questo è motivo di rinuncia per
alcuni. Il preservativo forse ha salvato le vite di molti di noi: l’avreste mai
detto? Un palloncino gonfiabile in lattice, resistente più o meno a qualsiasi
tipo d’urto o impatto (ma attenzione alle unghie taglienti), ci ha consentito
di vivere in santa pace la nostra vita sessuale, difendendo anche noi donne dalle
gravidanze indesiderate. Eppure, tuttora tanta gente decide di non avere
rapporti anziché essere costretta ad usarlo. In un mondo che gira troppo in
fretta, si ha paura di “perdere il momento” anche quando si fa l’amore. Si
temono le figuracce, gli improvvisi “abbandoni dell’erezione del membro
maschile” proprio sul più bello, la perdita di tempo nel doverlo scartare,
posizionare, infilare, e usare. Paradossalmente si ha più paura di queste cose
che della reale possibilità di prendersi brutte malattie.
Ma qui
oggi non volevo tanto parlare di questo, quanto del repentino e brusco
allontanamento fisico che c’è stato sul pianeta uomo-donna.
In
maniera quasi inspiegabile infatti, oggigiorno gli uomini e le donne vivono in
sfida continua: non c’è più collaborazione, non ci sono più i ruoli, non si
capisce più chi è che deve fare il primo passo, e chi invece è meglio che resti
a guardare e attendere. Gli uomini e le donne sono diventati nemici che minano
al normale proseguimento delle relazioni, e in qualche maniera, anche alla
procreazione della specie. Gli uomini e le donne, oggi sono pianeti lontani,
che non hanno alcuna voglia di venirsi incontro, di darsi un appuntamento a
metà strada, di capire i reali ed effettivi bisogni gli uni degli altri.
Hanno paura
di scambiarsi troppe effusioni, perché non sono certi di essere ancora capaci
di amare; hanno paura a parlare di futuro, perché la precarietà li ha costretti
a ragionare sul momento. Temono di scambiarsi fiducia reciproca, perché vivono
in un mondo che ci ha insegnato a fregarci a vicenda per farci sopravvivere.
E’
normale quindi, che ci sia una reale e oggettiva difficoltà anche a consumare
rapporti fisici che abbiano (o non abbiano) una durata. Siamo sempre più
sfiduciati riguardo all’ altro, timorosi di aspettarci molto e di chiederlo
anche. Non vediamo più il sesso come un donarsi reciproco, e nemmeno come
(ahinoi!) un normale sfogo che ci consenta di essere meno umorali e in generale
più sereni. Anzi, se si tratta di donarsi, non vogliamo saperne nella maniera
più assoluta, e se invece volessimo solo sfogarci fisicamente, preferiremmo di
più prendere a calci e pugni un sacco da boxe, farci un’ora di corsa sul tapis
roulant, oppure cinquanta vasche in piscina.
Il
calcolo delle calorie non lo facciamo più a letto, ma col contapassi che
vendono al Decathlon.
Non è un
post che fa ridere questo. O meglio, forse un po’ lo è, ma in fondo, nasconde
anche molta amarezza. L’amarezza di sapere che non siamo proprio sicuri di
tornare a quei bei tempi andati, in cui una sera si invitava un tipo a salire a
casa nostra, e con lui si decideva di esplorare confini sconosciuti. L’amarezza
nel fatto che l’uomo nel tempo ha perso virilità e sicurezza di se’ e che
piuttosto che concludere una serata col sano e vecchio “sfogo fisico”,
preferisce fuggire con la coda tra le gambe, lasciando la donna con un punto
interrogativo sulla testa a domandarsi cosa non va in lei.
Individualmente,
non c’è proprio niente che non va in ognuno di noi. Se invece ci guardiamo dal
punto di vista “della collettività”, possiamo dire di aver bisogno di tornare
ad avere una fiducia reciproca, che ci porterà di nuovo ad appartenerci
scambievolmente attraverso le gioie del sesso.
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