domenica 19 luglio 2015

LE SPLENDIDE ETA' DELLA VITA.


Ok, lo ammetto: avere trentacinque anni è fichissimo. Trentacinque anni è la cosiddetta “età di mezzo”. Non si è né troppo piccole, né troppo grandi, la cui cosa consente di poter rivolgere la propria attenzione a uomini di tutte le età (con un limite "di decoro" stabilito fino ai cinquant’anni).

Quando avevo venticinque anni pensavo che fosse un’età fantastica, e pensavo che non mi sarei mai più sentita come allora. A venticinque anni possiedi ancora un pizzico di follia adolescenziale, ma sei viva nel tuo corpo di donna. Puoi permetterti di guardare al passato dicendo definitivamente addio al “ragazzinaggio”, e puoi iniziare a crearti una consapevolezza sentimentale che non ti intrappoli eccessivamente. La metafora è che a venticinque sei un’anguilla: sgusci, strisci, salti, ti appiattisci… sei duttile, insomma.

A trentacinque invece hai posto le basi di una maturità che non ti sta più stretta, hai imparato a conoscere più o meno tutte le tipologie di uomo esistenti sulla terra (o quasi!), e se non ti sei ancora sposata e non hai avuto figli, un solo fatto può contraddistinguerti: sei sulla cresta dell'onda!

Se hai creduto in te stessa e sei stata capace di lasciarti la sofferenza alle spalle, puoi veramente avere il mondo in pugno. Da un certo punto di vista, per molte cose inizi ad essere un po’ in ritardo, ma per altre, con le nuove aspettative di vita, hai veramente il mondo in pugno. Non più come quando avevi venticinque anni, ma in maniera più completa.

A trentacinque – dicevo – hai già totalmente ampliato i tuoi confini, e ciò ti consente di districarti in maniera elegante tra uomini di tutte le età: passi come una farfalla leggiadra, da quelli di venticinque anni, a quelli di cinquanta, e ciò ti consente di metterti alla prova.

Uscire con un ventiseienne, ad esempio, può avere la sua parte di divertimento. Attenzione però: si deve trattare pur sempre di un ventiseienne di un certo livello, laureato, con un master di tutto rispetto, ben addentrato nel mondo del lavoro, con un po’ di quella barbetta incolta che lo rende irresistibile. Alla sua età potrebbe tranquillamente concentrare le proprie forze su un’ingenua ventenne, invece è rimasto colpito dalla vostra proprietà di linguaggio e dal vostro “leggero saper stare al mondo”. Il ventiseienne del 2015 è intrigato dall’intraprendenza così come dall’ironia di certe donne, e stare sedute in un locale con lui, è un’esperienza divertente: egli non possiede la negatività d’animo che inizia ad avere un quarantenne (e nemmeno le rughe!), e non è con un piede nella fossa come un cinquantenne che fa di tutto per sembrare più giovane! Lui è se stesso, fresco, sincero, con un sorriso che gli invade la faccia, e con una voglia di vivere che stimolerebbe chiunque.

Seduto tra altre persone, il ventiseienne è discreto, gentile, e non parla mai a sproposito: non ha bisogno di mostrare al mondo che “lui esiste” comportandosi da egocentrico come farebbe uno stucchevole cinquantenne. Parla due lingue, ha girato il mondo, e nella vita si occupa di marketing. Tuttavia il suo problema non è imparare a vendersi bene: non solo è irresistibile, ma possiede energia da vendere… e naturalmente non parlo solo di energia fisica, bensì di apertura mentale.

Non ha problemi a dirvi che siete bellissime e attraenti, perché contrariamente agli uomini dai quaranta in su, non è affatto in sfida perenne con voi: non è lì per dirvi che sareste molto più carine se indossaste gli abiti che piacciono a lui, ma apprezza il vostro stile perché a trentacinque, col vostro fisico, non potreste fare altro che essere maestre di stile e dettare legge in fatto di abiti. Messo accanto a voi, il ventiseienne non gareggia, ma vince su tutti.

Inutile che io parli del vostro tempo insieme in camera da letto: a onor del vero, mi sento di ammettere che il ventiseienne ha ancora qualcosa da imparare. Ma non si tratta di nessuna difficile dottrina, niente che richieda una seconda laurea. Il ventiseienne è affascinato dal vostro corpo e da ogni vostra caratteristica diversa da quelle delle ventenni. Se avete un po’ di cellulite o pancetta, per loro siete comunque splendide. Non vi ricopriranno di complimenti, ma il loro sguardo su di voi basterà.

Il ventiseienne del 2015 bacia da Dio!!! Appartiene alla generazione consapevole del fatto che una buona notte di sesso inizia soprattutto dalla maniera in cui si è capaci di baciare. Per un quarantenne o un cinquantenne, baciare una donna durante “l’atto”, può significare stabilire un rapporto che non vogliono, e quindi molti di loro, evitano di baciare. Il ventiseienne sa bene che un bacio è passione, e va dato con tutto il trasporto del caso: per questo motivo egli vi bacia come nei film, e abbandonarsi a lui è fantastico.

Ho trentacinque anni: sono una donna fortunata perché posso ancora approcciarmi ad un pubblico vasto senza sentirmi fuori luogo: se ne avessi quaranta, vivrei la sindrome del “toy boy”. Così come sono ora, rappresento un magnete per una varietà di uomini di tutte le età.

Perché dovrei vestirmi SOLO di bianco o nero, quando posso indossare un arcobaleno?!

A lunedì!

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