Ok,
lo ammetto: avere trentacinque anni è fichissimo. Trentacinque anni è la
cosiddetta “età di mezzo”. Non si è né troppo piccole, né troppo grandi, la cui
cosa consente di poter rivolgere la propria attenzione a uomini di tutte le età
(con un limite "di decoro" stabilito fino ai cinquant’anni).
Quando
avevo venticinque anni pensavo che fosse un’età fantastica, e pensavo che non
mi sarei mai più sentita come allora. A venticinque anni possiedi ancora un pizzico
di follia adolescenziale, ma sei viva nel tuo corpo di donna. Puoi permetterti
di guardare al passato dicendo definitivamente addio al “ragazzinaggio”, e puoi
iniziare a crearti una consapevolezza sentimentale che non ti intrappoli
eccessivamente. La metafora è che a venticinque sei un’anguilla: sgusci,
strisci, salti, ti appiattisci… sei duttile, insomma.
A
trentacinque invece hai posto le basi di una maturità che non ti sta più
stretta, hai imparato a conoscere più o meno tutte le tipologie di uomo
esistenti sulla terra (o quasi!), e se non ti sei ancora sposata e non hai
avuto figli, un solo fatto può contraddistinguerti: sei sulla cresta dell'onda!
Se
hai creduto in te stessa e sei stata capace di lasciarti la sofferenza alle
spalle, puoi veramente avere il mondo in pugno. Da un certo punto di vista, per
molte cose inizi ad essere un po’ in ritardo, ma per altre, con le nuove
aspettative di vita, hai veramente il mondo in pugno. Non più come quando avevi
venticinque anni, ma in maniera più completa.
A
trentacinque – dicevo – hai già totalmente ampliato i tuoi confini, e ciò ti
consente di districarti in maniera elegante tra uomini di tutte le età: passi
come una farfalla leggiadra, da quelli di venticinque anni, a quelli di
cinquanta, e ciò ti consente di metterti alla prova.
Uscire
con un ventiseienne, ad esempio, può avere la sua parte di divertimento. Attenzione però: si
deve trattare pur sempre di un ventiseienne di un certo livello, laureato, con
un master di tutto rispetto, ben addentrato nel mondo del lavoro, con un po’ di
quella barbetta incolta che lo rende irresistibile. Alla sua età potrebbe
tranquillamente concentrare le proprie forze su un’ingenua ventenne, invece è
rimasto colpito dalla vostra proprietà di linguaggio e dal vostro “leggero
saper stare al mondo”. Il ventiseienne del 2015 è intrigato dall’intraprendenza
così come dall’ironia di certe donne, e stare sedute in un locale con lui, è
un’esperienza divertente: egli non possiede la negatività d’animo che inizia ad
avere un quarantenne (e nemmeno le rughe!), e non è con un piede nella fossa
come un cinquantenne che fa di tutto per sembrare più giovane! Lui è se stesso,
fresco, sincero, con un sorriso che gli invade la faccia, e con una voglia di
vivere che stimolerebbe chiunque.
Seduto
tra altre persone, il ventiseienne è discreto, gentile, e non parla mai a
sproposito: non ha bisogno di mostrare al mondo che “lui esiste” comportandosi
da egocentrico come farebbe uno stucchevole cinquantenne. Parla due lingue, ha
girato il mondo, e nella vita si occupa di marketing. Tuttavia il suo problema
non è imparare a vendersi bene: non solo è irresistibile, ma possiede energia
da vendere… e naturalmente non parlo solo di energia fisica, bensì di apertura
mentale.
Non
ha problemi a dirvi che siete bellissime e attraenti, perché contrariamente
agli uomini dai quaranta in su, non è affatto in sfida perenne con voi: non è
lì per dirvi che sareste molto più carine se indossaste gli abiti che piacciono
a lui, ma apprezza il vostro stile perché a trentacinque, col vostro fisico,
non potreste fare altro che essere maestre di stile e dettare legge in fatto di
abiti. Messo accanto a voi, il ventiseienne non gareggia, ma vince su tutti.
Inutile
che io parli del vostro tempo insieme in camera da letto: a onor del vero, mi
sento di ammettere che il ventiseienne ha ancora qualcosa da imparare. Ma non
si tratta di nessuna difficile dottrina, niente che richieda una seconda
laurea. Il ventiseienne è affascinato dal vostro corpo e da ogni vostra
caratteristica diversa da quelle delle ventenni. Se avete un po’ di cellulite o
pancetta, per loro siete comunque splendide. Non vi ricopriranno di
complimenti, ma il loro sguardo su di voi basterà.
Il
ventiseienne del 2015 bacia da Dio!!! Appartiene alla generazione consapevole
del fatto che una buona notte di sesso inizia soprattutto dalla maniera in cui
si è capaci di baciare. Per un quarantenne o un cinquantenne, baciare una donna
durante “l’atto”, può significare stabilire un rapporto che non vogliono, e
quindi molti di loro, evitano di baciare. Il ventiseienne sa bene che un bacio
è passione, e va dato con tutto il trasporto del caso: per questo motivo egli
vi bacia come nei film, e abbandonarsi a lui è fantastico.
Ho
trentacinque anni: sono una donna fortunata perché posso ancora approcciarmi ad
un pubblico vasto senza sentirmi fuori luogo: se ne avessi quaranta, vivrei la
sindrome del “toy boy”. Così come sono ora, rappresento un magnete per una varietà
di uomini di tutte le età.
Perché
dovrei vestirmi SOLO di bianco o nero, quando posso indossare un arcobaleno?!
A
lunedì!
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