Questa
storia dell’orologio biologico in noi donne, comincia davvero un po’ a
stancarmi, e deve essere perché tra dieci giorni compio trentacinque anni, e se
non metterò al mondo un figlio in meno di quattro anni scarsi, sarò considerata
uno scarto umano in questa società.
Chi mi
conosce, sa bene che non possiedo un istinto materno spiccato, né sono una di
quelle che si ferma per strada a fare i complimenti alle mamme con i figli
piccoli. Di solito mi fermo SEMPRE se vedo un cane al guinzaglio, e inizio a fargli
le coccole con la vocina stupida di chi li adora, ma con i bambini non mi
capita mai. Esistono dei bambini che mi colpiscono particolarmente, e sono
quelli dotati di un’intelligenza che va oltre, oppure quelli educati che non
scoppiano in capricci inutili, ma non ho mai ritenuto inferiori, o prive di
buon senso, tutte quelle donne che affermavano di non desiderare dei figli.
Al
giorno d’oggi, per quanto mi riguarda, un figlio rappresenta un piano ragionato
a tavolino. Voglio dire, siamo nel 2015 e non possiamo più permetterci di
sfornare pargoli come quando non esisteva la televisione. I tempi sono
cambiati, noi dovremmo almeno puntare a diventare una generazione priva di
egoismo, perché le notizie che sentiamo ogni giorno, ci devono indurre a smettere
di pensare solo per noi, bensì, anche per la nuova generazione che verrà. La
nuova generazione che verrà dovrà essere migliore delle precedenti sotto ogni
punto di vista, e se ciò avverrà, sarà solo grazie a noi.
Per
questo motivo, a costo di essere totalmente impopolare, vi dico che non ho
alcuna tolleranza per queste donne (che un giorno saranno madri, ahinoi), che
non hanno altro pensiero nella loro testa, se non quello di avere un figlio.
Ancora meno tolleranza possiedo per quelle donne che, in preda a dogmi
religiosi di ogni tipo, rifiutano l’utilizzo delle precauzioni, mettendo al
mondo dei figli ai quali non possono assicurare uno stile di vita almeno
normale. Un figlio non dipende da una volontà divina, ma dalla nostra. Punto e
basta.
Tutto
questo per arrivare a dire che, sempre più donne, sono vittime di un
ragionamento insensato, che parte dal presupposto di ritenerle una nullità
nella nostra società se non procreano. Quante volte noi donne veniamo
considerate come delle “sfigate”, se la nostra vita e le nostre scelte non ci
hanno consentito di diventare madri? SEMPRE. PER QUESTA SOCIETA’, UNA DONNA CHE
NON METTE AL MONDO ALMENO UN FIGLIO, E’ BISTRATTATA E POCO CONSIDERATA.
Eppure nessuno considera in maniera degna, tutte quelle che di figli ne hanno messi al mondo solo per non sentirsi da meno nella nostra cultura, e successivamente si sono ammalate di depressione, o hanno fatto pagare ai loro figli, le colpe della loro malattia. Più mi guardo intorno, e più vedo delle potenziali “Annamaria Franzoni”, tutte baldanzose con i loro passeggini per le strade di questa città, e che poi in fondo dentro nascondono i loro mostri.
Vedo
famiglie, diventate tali solo perché culturalmente l’individuo “single” viene
continuamente bistrattato dalle persone. E vedo figli venuti su senza la minima
cura, che diventano potenzialmente pericolosi in una società che cresce a “pane
ed internet” e propone modelli televisivi che andrebbero rinchiusi per i
cattivi esempi che lasciano passare. Poi vedo bambini viziati, maleducati,
violenti con i loro coetanei negli asili, e mi chiedo quale orrore ci sia
dietro i loro genitori.
Proprio
perché il mestiere di genitore non si impara e non si insegna, ognuno di noi
rappresenta una possibile mina vagante per la generazione che mette al mondo,
eppure (nonostante l’uso delle precauzioni) nessuno ci pensa due volte quando
si tratta di concepire.
Mi
dispiace, ma dalle pagine di questo blog tuona forte il mio risentimento nei
confronti di una società sempre più vittima degli stereotipi, che fa sentire
nullità tutte quelle donne che non sono pronte ad un concreto concetto di
famiglia. E ancora, mi scaglio contro tutti quegli individui “religiosi” che
ancora propongono il modello di donna che DEVE concepire, e di famiglia che
DEVE esistere solo per un concetto stupido di procreazione.
Stiamo
creando una generazione di “mostri” che proviene a sua volta da un’altra
generazione di “mostri”, e lo facciamo solo perché ancora nel 2015, una donna
non è considerata tale se non concepisce un figlio.
Donne,
ascoltate: va tutto bene! se il vostro orologio biologico non fa tic-tac, se
siete spaventate, oppure se non avete ancora trovato un uomo che vi rassicuri
dal punto di vista paterno, non c’è assolutamente nulla di male. Non dovete
sentirvi costrette né anormali se non fate nascere una copia di voi, anzi!
Eviterete al mondo intero di spargere un concetto di procreazione obbligatorio
e quindi sbagliato. E soprattutto, sarete migliori di tutte quelle che,
millantando un orologio biologico che in realtà è solo un senso di sconfitta
per se stesse, fanno nascere figli con uomini che non li meritano, che non le
amano, e che a loro volta, renderanno un inferno anche la vita dei figli che
verranno.
Con la
solita consapevolezza di questo blog, ci leggiamo lunedì prossimo!
Il discorso puo essere fatto dal punto di vista maschile...però penso che essere genitore..papà o mamma nn è facile..sopratutto oggi...se bisogna pianificare un figlio per le considerazioni giuste che hai scritto...nessuno con un cervello sano li farebbe piu...a volte ci sta ance una sana incosapevolezza nel farlo...mi piacciono i bambini e ne vorrei uno...ma le Donne con la D maiuscola dove sono finite? se ne conosci una fammi sapere...però sai che vojo er top! con stima...sim
RispondiEliminaTi meriti il TOP! :-)
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