domenica 1 febbraio 2015

E' TROPPO TARDI.

A chi di noi non è mai capitato di innamorarsi perdutamente di qualcuno fino allo struggimento, fino alla depressione perchè non si è contraccambiati, fino a passare ogni notte insonne senza di lui/lei, fino a sentirci dire da tutti i nostri amici che non possiamo andare avanti così.

A tutti. E’ capitato proprio a tutti per almeno una volta nella vita. Ognuno di noi quell’angoscia se la ricorda perfettamente. Sono cose che non si possono comprendere finchè uno non le vive in prima persona. Alcuni di quelli che mi stanno leggendo hanno compiuto ogni tipo di follia e gesto sconsiderato per la persona che non li contraccambiava: telefonate di notte, gesti da stalker, appostamenti fasulli, ricerche disperate sui social, incontri finto-casuali…

Poi tutto quell’ amore e quella passione finisce, ci si rassegna, si passa ad altro, si vivono nuove storie e si guarda a quella trascorsa con una sorta di “senno del poi”. Finisce lo struggimento, l’attrazione nei confronti di quella persona. Ci ritroviamo a pensarla a distanza di tempo e a dire a noi stessi “ma come ho fatto io ad avere una storia (o un’avventura di letto) con quello/quella?”. Il concetto di amore assume forme diverse, più plausibili, meno campate in aria; viviamo il sentimento con qualcuno che viene dopo e ci rendiamo conto che non torneremo mai più indietro, coi concetti “nebulosi e inconcludenti” di molto tempo prima.

Ci affidiamo a qualcun altro, ci innamoriamo, siamo felici con un’altra persona.

E POI, LUI/LEI RITORNA.

Non ditemi di no, perché lo so bene. Nell’80% delle situazioni, la persona per la quale abbiamo tanto penato in amore, torna sempre. SEMPRE. MA SEMPRE SEMPRE. Non c’è una spiegazione razionale a questo fatto. A volte da parte dell’ex oggetto del nostro desiderio, c’è la presunzione: egli è convinto che non possiamo vivere senza di lui, abituato com’è a vederci morire d’amore. Non importa quanto tempo sia passato, non importa se ora siamo felici con altri; egli vuole essere sicuro di fare ancora presa su di noi. E parliamoci chiaro: di fronte a questi ritorni non rimaniamo mai completamente indifferenti. In fin dei conti ci ricordiamo ancora di quella passione e di quello struggimento che hanno caratterizzato gli anni precedenti. Quel “brivido” provocato dall’amore non contraccambiato, fa male si, ma poca gente riesce a farne senza. Non si arriva a mettere in discussione la propria attuale relazione, certo. Però ecco, come dire, ci si fa un pensierino...si da modo ai dubbi di insinuarsi. Del resto eravamo così innamorati di quella persona…

Tuttavia arriviamo al momento dell’incontro fatidico, che può essere casuale oppure voluto, e SUBITO di fronte a quel primo approccio visivo, abbiamo la netta sensazione che in fondo sia stato molto meglio perdere quella persona che trovarla. Perché? Bè intanto perché gli anni purtroppo passano per tutti e fisicamente si cambia, talvolta si peggiora. Certi soggetti si ripresentano al nostro cospetto totalmente sicuri di poter fare di nuovo colpo su di noi, ma magari dimenticano di aver messo su dieci chili di più, oppure non si accorgono dei capelli bianchi che crescono sulle loro teste senza manco essere folti. Si dimenticano che i modi di fare e di guardarci si sono modificati, e non è solo che non fanno più presa su di noi, bensì il fatto che in passato noi li avevamo idealizzati, e allora due occhi che ci sembravano grandi, focosi e pieni di passione, vengono finalmente percepiti per ciò che sono realmente, ovvero due piccole insignificanti gemme che tentano di fissarci con aria spavalda, per capire se possono vincere ancora con noi.

Al posto degli addominali e del fisico snello, ora c’è la “famosa panzetta” e pure le maniglie sui fianchi. Il viso è più paffuto, e indubbiamente più “rugoso” rispetto a qualche tempo prima. Quella persona l’avevamo talmente idealizzata che persino il suo modo di camminare ci sembrava più figo e risoluto, mentre ora, a guardare meglio, il soggetto risulta quasi claudicante, con due gambe corte che non fanno proprio gola a nessuno, e il fisico da tappo di bottiglia.
Siamo increduli, e quasi vorremmo raccontare a noi stessi la bella storiella di un amore che non finirà mai, di un sentimento (univoco, il nostro) che non è mai svanito, ma che oggi è solo un po’ più sbiadito e razionale. Vorremmo guardare dentro noi stessi in maniera malinconica, e trovare quella persona sempre là, dove era qualche tempo prima, in fondo al nostro cuore.

E invece no, perché prima di tutto i sentimenti non vanno a comando, e poi, possono essere concepiti “a scadenza” solo se lo decidiamo noi, ovvero, solo fino al momento in cui la nostra razionalità non viene a parlarci di quanto tempo abbiamo perduto.

Si dice che la vita è una ruota che gira: oggi a te, domani a me. La sofferenza che ci infligge qualcuno del passato, un giorno lo renderà non più burattinaio, ma burattino, e prima o dopo, quel qualcuno soffrirà a sua volta, forse non proprio per noi, magari per qualcun altro che se ne frega del suo amore, o forse, dopo molto tempo, quando saremo usciti dal “mood del brutto anatroccolo”, la persona dietro alla quale morirà, saremo proprio noi. Voi che mi leggete oggi non ci credete, perché il vostro momento di sofferenza è talmente forte, che non potete credere che un giorno riguarderà proprio la persona che quella sofferenza ve la sta imponendo. E invece è così, perché ricordatevelo, nessuno è immune al dolore provocato per amore.
È proprio nei momenti di ritorno dunque, che vorremmo sentirci tutti come i meravigliosi protagonisti di un film, perché se anche la nostra città non è in California, se anche viviamo nella periferia più grigia del mondo, se anche qui non fosse Hollywood, ma Cinecittà, sarà sempre troppo figo avere la possibilità di rispondere “Mi dispiace, è troppo tardi!”.

A lunedì prossimo!

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