lunedì 12 maggio 2014

UN SANO CONCETTO DI FEMMINISMO: NOI NON SIAMO COME VOI.

Questo week end ho parlato amabilmente di "femminismo". Non di quel femminismo odioso, pseudo-lesbico, che vuole a tutti i costi imporre la parità dei diritti attraverso l'arroganza e la prepotenza, bensì di quella voglia di affermazione che parte dal concetto di rispetto delle donne come entità che "ESISTONO".

Perché noi donne siamo diverse dagli uomini, eppure nella nostra diversità, abbiamo continuamente voglia di dire "guarda che su questo pianeta insieme a te ci sono pure io: non ci sono solo le tue preferenze, le tue necessità, i tuoi amici, la tua vita, il tuo lavoro, i tuoi problemi. CI SONO PURE IO. E se tu decidi di prendermi, bisogna che allora tu ti prenda tutto il pacchetto, non solo le cose che ti piacciono di me.

Negli anni precedenti alla “presa di coscienza femminile”, l’interazione tra uomini e donne era pressochè inesistente. Le donne non parlavano perché semplicemente non avevano voce in capitolo. Non dovevano ESISTERE; dovevano ESSERE. Essere un pezzo di carne, un’entità che si muoveva per le case senza libertà, un oggetto messo lì e chiamato a bacchetta tutte le volte che ci si voleva sentire rassicurati.
Lasciate perdere quello che viviamo adesso, nei nostri anni. Ora come ora gli equilibri si sono completamente capovolti. Eppure non sto parlando nemmeno di questo. Sto parlando della maniera poco intelligente in cui una rivoluzione assolutamente necessaria, sia diventata la rovina di molte di noi. Come hanno potuto pensare, certe donne negli anni ’70, che gli uomini e loro potessero essere uguali? Come possiamo noi pensare di essere capaci a fare l’amore con un uomo in maniera continuativa e abituale, senza cedere mai al sentimento? LA RISPOSTA E’ CHE NON POSSIAMO, ed è stata proprio la convinzione di essere in grado di farlo, a portarci completamente fuori strada, ad incappare in quelle sofferenze in cui molte di noi finiscono di continuo.

La nostra colpa non è tanto quella di idealizzare e sognare il nostro rapporto con gli uomini, bensì di idealizzare noi stesse, combattendo ogni giorno una battaglia estenuante per gridare al mondo intero cosa siamo e come siamo.
VOLETE SAPERE DAVVERO COME SIETE MIE CARE DONNE? EBBENE, VOI NON SIETE COME LORO. O meglio, tradite come loro, amate come loro e smettete di amare come loro… eppure voi non siete loro.

Eppure NOI non siamo VOI.

Perché NOI, quando ci prendiamo VOI, ci prendiamo il totale, e amiamo voi quando siete speciali, ma pure quando siete gli uomini più odiosi del mondo, che se fossimo state madri vostre, vi avremmo preso a calci nel sedere dalla mattina alla sera.

Mi piacciono quelle donne che fanno molte cose da sole e molte cose col loro uomo, non perché è stata imposta, ma perché a loro piace farla. Mi piacciono quelle donne che non si impongono, ma discutono, parlano, elaborano, cercano di capire fino a che punto un compromesso funziona ai fini della riuscita di una relazione, e fino a che punto invece, tutti i loro sforzi risultino vani.
Mi piacciono le donne che mollano la presa e capiscono quando è il momento di andarsene e di ammettere a loro stesse che amavano in maniera diversa, più completa. Amavano come ama una donna, cioè con il continuo bisogno di rassicurazioni e conferme.


NOI SIAMO FORTUNATAMENTE DIVERSE. E' QUESTA DIVERSITA' CHE FONDENDOSI CON L'ALTRA, DEVE PERCORRERE UNA STRADA INSIEME.

 

INSIEME. PUNTO".

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