Questo
Natale mi sono “fidanzata” per sei giorni! Già ridete lo so, perché l’ironia di
Ilenia (e di questo blog) salverà il mondo!
Il 19
dicembre avevo conosciuto per caso un nuovo ragazzo: mi trovavo in un locale al
centro di Roma per assistere ad un concerto insieme ad altri amici. in verità
c’ero andata accompagnata da un altro, ma a metà serata le nostre strade hanno
preso “corsie opposte”. Insomma si, sono entrata nel locale con un ragazzo, e
sono uscita con un altro. Non è sicuramente un atteggiamento da imitare, ma mi
sento di dire che non è nemmeno da condannare: il rapporto tra me e il primo
ragazzo in questione non era affatto stabile né stabilito, quindi qualsiasi altra
conoscenza improvvisa, sarebbe stata ben accetta da parte di entrambi (uhm!).
Il
secondo ragazzo non era fisicamente un adone: i tipi con la barba non mi sono
mai piaciuti, ma via via che andava avanti la serata, mi sono persa nelle sue
chiacchiere e nella sua estrema simpatia. Parliamoci chiaro: gli uomini che ci
fanno ridere vincono dieci a zero. Lascio quindi il locale insieme al secondo
ragazzo, e passo una serata esilarante di fronte a due pizze e a una coca,
molte chiacchiere che creano empatia, e la promessa di rivederci e risentirci
presto. Sotto casa, lui vuole il mio numero ed io - ben contenta di essere
proiettata verso un nuovo anno pieno di novità dal punto di vista sentimentale
- glielo lascio.
Nel
variegato mondo dei singles, un normale scambio di numeri di telefono può
significare tutto e non può significare niente. In linea di massima le nuove
conoscenze vanno e vengono: qualcuno sparisce per poi ripalesarsi in momenti
inaspettati. Tuttavia il giorno dopo il nuovo ragazzo mi chiama e passiamo
circa cinquanta (cinquanta!!!) minuti al telefono. Pazzesco! Si riverifica la
stessa empatia della sera precedente, solo che al termine dell’idillio
telefonico ho un galante invito a bere un bicchiere di vino la sera successiva.
Detto fatto, accetto!
La
serata si preannuncia divertente: lui è vestito diversamente rispetto alla
prima sera. È più elegante, curato, oserei dire “costruito” rispetto a quando
l’ho conosciuto e vestiva i panni del ragazzo semplice. Ne sono un tantino
dispiaciuta, ma passo comunque una bella serata, al termine della quale ci
baciamo prima di salutarci.
Nel
variegato mondo dei singles, un bacio dato sotto casa in macchina come quando
si era adolescenti, può significare tutto e non può significare niente,
TUTTAVIA il ragazzo mi stupisce di nuovo, perché nel congedarsi dichiara che mi
richiamerà il giorno successivo, e il giorno successivo, LO FA! Non sparisce,
non si nasconde dietro un dito per attuare tutte quelle stupide tattiche che
rappresentano il preludio al fatto che una relazione non decollerà mai, ma
flirta con me “come se non ci fosse un domani!!!”.
Inizio
a farmi prendere dai pensieri: vediamo… conosco un ragazzo nuovo (in maniera
del tutto casuale) mentre il nuovo anno sta per iniziare, e il ragazzo in
questione è gentile, simpatico, intelligente, discorsivo, e soprattutto, sembra
essere ben disposto a coltivare la mia conoscenza. Inizio a credere che
l’oroscopo di Branko che ho letto qualche giorno prima, possa essere veritiero,
e alla soglia dei trentatrè anni, inizio anche a pensare che potrei aver
incontrato un uomo veramente degno, senza averlo mai cercato.
Nei
quattro giorni successivi procede tutto a gonfie vele: le sue telefonate
arrivano puntuali, i suoi messaggini simpatici non si fanno attendere, e
inoltre, ricevo un invito per la sera di Natale a conoscere i suoi amici in un
pub. La cosa mi getta nell’inquietudine: SARA’ GIUSTO FARSI TRAGHETTARE DA UN
RAGAZZO CHE NON CONOSCO PER NIENTE, AD UNA SERATA CON I SUOI AMICI DURANTE LA
QUALE CI SARA’ QUALCHE PRESENTAZIONE UFFICIALE?
LA
RISPOSTA E’: NON LO SAPREMO MAI, e sapete perché? La mattina del 25 dicembre, a
sei giorni dall’inizio del nostro flirt, il nuovo ragazzo mi chiama alle 12,
mentre sto raggiungendo degli amici fuori città. Come sempre, telefonata piena
di flirt: ed empatia. Al termine della conversazione, ci salutiamo dicendoci
che la sera stessa ci vedremo intorno alle 22 per la famosa serata in compagnia
dei suoi amici. alle 18,30 lascio casa dei miei amici, e alle 19,15 sono a casa
mia, pronta per entrare in doccia e prepararmi ad uscire.
Non
entrerò mai in doccia, non sceglierò mai i vestiti dall’armadio, e non uscirò
con lui quella sera. Alle 19,15 infatti, il ragazzo “perfetto” è
inspiegabilmente diventato UN DEMONIO. Al telefono ha una voce diversa rispetto
al solito, e le sue parole mi stanno dicendo con una scusa che quella sera non
ci vedremo. La magia non era manco iniziata che è già finita. Dalle sue parole
percepisco già che la sua “buca di Natale” sarà un preludio alla sua sparizione
definitiva.
Infatti
ad oggi non abbiamo ancora sue notizie, e anzi, se qualcuno di voi conoscesse
un ragazzo simpatico, 34enne di Roma, pieno di ideali ed interessi, per favore
mi scriva in privato per informarmi del fatto che non è morto, e che anzi, gode
di ottima salute.
Nel
frattempo ho richiamato quello che avevo abbandonato nel locale appena sei
giorni prima. Al momento abbiamo una relazione che potrebbe durare dalle 3 ore
ai tre anni circa.
Anche
perché, com’era il titolo di quel film commedia di qualche anno fa? Ah si!
L’AMORE DURA TRE ANNI (…oppure sei giorni!).
L’AMORE DURA TRE ANNI (…oppure sei giorni!).
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