Mi
sono stancata! Noi singles non godiamo di alcun privilegio in questa società!
Veniamo continuamente bistrattati perché normalmente si è abituati a “pensare
in due”. Non veniamo considerati come entità a sé stanti tutte le volte che
giriamo per la città, guidiamo, andiamo a fare la spesa, respiriamo.
Non
bastava lo scotto di pagarsi l’affitto da soli (più alto per i monolocali), o
il mutuo tutto sulle nostre spalle, no! Non bastavano le offerte nei
supermercati di cui non possiamo usufruire perché sono concepite solo come
“pacchi famiglia” - e con la vita “libera e sregolata” che facciamo, se ne
compriamo uno e lo apriamo per cucinare una sera, poi marcisce nel frigorifero
per il resto dei giorni -. Non bastavano
i crucci dei nostri familiari a Natale, perché “noi siamo quelli che non si
sono ancora sistemati e non hanno ancora messo la testa a posto”. Non bastavano
le lenzuola fredde in pieno inverno quando ci infiliamo a letto soli, e i
prezzi dei soggiorni negli hotel, dove una singola costa molto più di una
doppia…
…Da
anni siamo tartassati anche sul posto di lavoro. Non sto parlando di mobbing o
di stalking da parte dei nostri capi, bensì del fatto che siamo considerati persone
le cui vite valgono meno rispetto a
quelle degli accoppiati, degli sposati, o di quelli che hanno un figlio. Ne
volete una prova? Ve la fornisco subito: coloro che hanno dei figli,
usufruiscono della malattia per i figli, ma anche di periodi “off” denominati
“congedi parentali”. Di fronte ad ognuno di questi due privilegi, le aziende
non possono dire no. Parliamoci chiaro: ovviamente non ho alcun dubbio riguardo
alla correttezza di una legge che consente di passare più tempo con i propri
figli, MA HO MOLTO DA RIDIRE INVECE, SULLA MANIERA DI USUFRUIRNE CHE I GENITORI
POSSIEDONO.
In
Italia si sa, la legge viene sempre travisata o utilizzata per scopi poco giusti:
la maggior parte dei genitori che usufruisce dei congedi parentali, ha la
premura di farli cadere SEMPRE in periodi strategici. I turnisti lavorano di
domenica, a Natale, a Santo Stefano, a Pasqua, a Ferragosto, di notte, di
giorno e di pomeriggio. I GENITORI TURNISTI INVECE, USUFRUISCONO DEI CONGEDI
PARENTALI FACENDOLI CADERE QUASI SEMPRE NEL PERIODO DELLE FESTIVITA’, OPPURE DI
DOMENICA. Non si curano minimamente né delle necessità delle aziende per le
quali lavorano, e ancor meno di quelle dei colleghi ai quali non vengono
riservati gli stessi privilegi.
Quale
privilegio possiedono nei posti di lavoro, le coppie senza figli, e soprattutto
i singles? Certo, possono usufruire di periodi “off” se i loro parenti hanno
bisogno di essere accuditi (legge 104). Hanno le ferie programmate e quelle non
programmate. Hanno le malattie se sono loro a stare poco bene. MA DOVE SONO I
PERIODI “OFF” CHE LI EQUIPARANO AI GENITORI? VE LO DICO IO: NON CI SONO, E
SAPETE PERCHE’? PERCHE’ LA VITA DI UN SINGLE SENZA FIGLI, NON E’ CONSIDERATA
IMPORTANTE COME QUELLA DI UN GENITORE.
Voi
pensate che io scherzi oggi mentre scrivo questo post? Niente affatto, sono
serissima. Dove è scritto che le persone che decidono di non mettere al mondo
dei figli, abbiano una vita meno importante, di chi decide di farne? Certo, E’
OVVIO E SACROSANTO CHE LA VITA DI UN GENITORE SIA PIU’ INCASINATA RISPETTO A
QUELLA DI UN SINGLE! Deve essere difficilissimo lavorare, mandare avanti una
casa, portare i figli a scuola e andare a riprenderli, portarli a nuoto o a
tennis, passare del tempo con loro, fare la spesa, pagare le bollette, lavare,
cucinare, stirare, ecc ecc. Nessuno afferma il contrario. Ma allo stesso modo,
chi può stabilire che la vita di un single non sia altrettanto semplice?
I
singles hanno una casa anche loro, e anche loro devono mandarla avanti (non
necessariamente perché ci vivono con altre persone, ma soprattutto perché ci
vivono loro!). i singles lavorano, fanno la spesa, cucinano, lavano, stirano,
fanno sport, vedono gli amici, E SE SONO FORTUNATI COME ME, OGNI TANTO HANNO
STORIE SENTIMENTALI CON ALTRI SINGLES. Ecco qua dunque: la loro vita è uguale a
quella di un genitore, con un’unica differenza: I SINGLES NON HANNO DECISO DI
METTERE AL MONDO DEI FIGLI.
E CON
CIO’? DEVONO ESSERE BISTRATTATI, O COSTRETTI A LAVORARE COME TAPPABUCHI NEI
PERIODI DI FESTA PERCHE’ IN ITALIA ESISTE UNA LEGGE CHE CONSENTE AI GENITORI DI
USUFRUIRE DI PERMESSI SPECIALI PER STARE CON LA LORO FAMIGLIA?!
Anch’io
ho una famiglia: mia madre e mio padre, con i quali mi piacerebbe passare del
tempo extra che forse potrebbe essermi concesso durante una pausa lavorativa.
Anch’io
ho degli amici, che forse non saranno importanti quanto dei figli, ma chi può
dirlo con certezza? CERCATE DI COMPRENDERMI E DI ANDARE OLTRE UNO SFOGO CHE
PUO’ SUONARE SOLO COME UN MIO CAPRICCIO: CHI E’ CHE HA DECISO CHE AVERE UN
FIGLIO SIA IMPORTANTE QUANTO AVERE UNA VITA PRIVATA? CHI E’? MA SOPRATTUTTO,
DOVE E’ SCRITTO CHE IL TEMPO LIBERO DI UN SINGLE, DEBBA ESSERE CONSIDERATO MENO
IMPORTANTE DI QUELLO DI CHI DECIDE DI AVERE UNA FAMIGLIA?
PORTATEMI
UN DOCUMENTO DOVE C’E’ SCRITTO CHE PER ESSERE VERAMENTE DELLE “PERSONE
COMPLETE”, SI DEBBA ESSERE PER FORZA PRIMA GENITORI, AVANTI!
Lo so
che la mia polemica rimarrà sterile e inascoltata come sterili e inascoltate
rimangono molte polemiche nel nostro paese, però attraverso queste pagine ci
tenevo a dire la mia, ribadendo che non ho nulla contro chi decide di mettere
al mondo un figlio. Però ad esempio ho molto da dire riguardo al fatto che chi
decide di mettere al mondo un figlio, e non sigla la propria scelta con un
accordo che si chiama matrimonio, rischia di incorrere in pericoli burocratici
che non sono da sottovalutare.
Cercate
di leggere tra le righe di questo mio libero sfogo: non sto davvero chiedendo
una legge che tuteli il tempo libero di noi singles sui posti di lavoro, è
ovvio. Non sto chiedendo più ferie e più periodi “off” in un momento storico in
cui il lavoro nel nostro paese è un’utopia.
Sto
solo chiedendo di aprire la mente e cercare di comprendere che i singles, così
come le coppie di fatto, gli omosessuali e le lesbiche, RAPPRESENTANO UNA LARGA
MAGGIORANZA BISTRATTATA IN QUESTO PAESE DALLE VISIONI ULTRA-CATTOLICHE, IN CUI
NON SEI CONSIDERATA DONNA O PERSONA, SE DECIDI DI NON METTERE AL MONDO UNA
VITA.
Nessun commento:
Posta un commento