lunedì 2 settembre 2013

L'ETERNO STAND BY DEL CUORE.


Mentre scrivo sono seduta sul sedile pieghevole di un aereo che mi sta portando verso il Canada, e in pochi giorni volerò negli Stati Uniti. Mancano solo due ore all’atterraggio e non mi sento proprio molto stanca.

Strapuntino, così si chiama il sedile pieghevole sul quale sono seduta, e per chi non lo sapesse, si tratta di uno di quei posti sui quali può viaggiare lo staff di una compagnia aerea in vacanza, a fronte di volo pieno: sei fai parte dello staff di una compagnia aerea come me, e il volo sul quale devi partire col tuo biglietto “free” è pieno, devi sostenere una lista d’attesa fino al momento della chiusura del volo, e solo se qualche passeggero pagante non si presenta, puoi avere il posto a sedere. Altrimenti, se davvero vuoi raggiungere la tua meta, puoi sempre viaggiare su un posto pieghevole, come sto facendo io oggi.

L’ultima volta che ho viaggiato su uno strapuntino, il volo era pieno esattamente come oggi. Io però non stavo andando a Toronto ma a Los Angeles, ed ero innamorata persa. Ho scritto “innamorata?!”. Si, insomma, giù di lì. “L’amore è un’altra cosa”, commenterete voi… io mi riferivo piuttosto alla sensazione di sentirmi “ebbra” di passione. Eh si perché l’amore è proprio una strana “perdita dei sensi”: per me è riduttivo descriverla come quella sensazione di “farfalle nello stomaco” tanto decantata in maniera quasi monotona. Si certo, la morsa nello stomaco la sentiamo sempre quando la persona oggetto del nostro desiderio è di fronte a noi, però la “perdita dei sensi” di cui parlo io, è più identificata come l’incapacità totale di pensare prima di agire. Quante volte in questo mondo, con le vite che facciamo, possiamo permetterci di non pensare? Il lavoro, i soldi, i conti a fine mese, la famiglia, la diplomazia nelle amicizie, e nei rapporti con gli altri. Non possiamo MAI permetterci di perdere il controllo.

Lo possiamo fare solo in amore, e anzi, proprio per questo motivo, è in ambito amoroso che non vediamo l’ora di “buttarci”. Ci doniamo all’altro incondizionatamente, e magari a cosa stiamo andando incontro in quel momento, lo sappiamo pure.

Tuttavia, niente ci spaventa: l’obiettivo è l’amore; tutto il resto, il modo in cui raggiungeremo la sensazione di ebbrezza, e i possibili guai che ne scaturiranno, sono solo dettagli. Nel momento in cui ci lasciamo cullare dalle passioni, siamo perfettamente consapevoli dei casini che capiteranno successivamente, e non è che non ne teniamo conto, è solo che il desiderio di “scarica adrenalinica”, ci fa mettere da parte l’insensatezza del gesto. La maggior parte di noi è perfettamente consapevole della possibilità del fallimento: inseguire una persona che non ci ricambia, è come posizionarsi sui binari di un treno che va a cinquecento chilometri orari, e aspettare che passi per travolgerci. Eppure non ci interessa, o meglio, siamo un minimo consapevoli del fatto che faremo un buco nell’acqua, ma le speranze riposte in quel tentativo non le perdiamo mai.

La maggior parte delle sensazioni di “stand-by del cuore”, ci portano quindi a compiere gesti inconsueti e irrazionali. Bramiamo di mostrare passione e affetto per la persona oggetto del nostro desiderio. Non vediamo l’ora che comprenda che siamo pronti a fare qualsiasi pazzia, purché quella pazzia convinca quella persona ad amarci.

Ho un amico che per riconquistare la propria ex si è fatto circa venti ore di volo in due giorni. Non si è mai riposato, e dopo tutte quelle ore di volo, è salito su un bus, si è fatto qualche altro chilometro, e senza aver dormito né essersi lavato, è andato ad aspettarla fuori alla sede in cui lavorava per dirle che l’amava e che voleva stare solo con lei. Ovviamente – come sempre avviene in questi casi – “lei gli ha risposto picche”, probabilmente consapevole anche del fatto che nessun uomo avrebbe mai più fatto niente di simile per lei. Il mio amico è poi tornato a casa ovviamente stanco, ma non tanto fisicamente, quanto mentalmente. Svuotato, spossato, distrutto dalla follia appena compiuta, che in cambio gli ha regalato solo una delusione.

Anch’io quella volta, in seguito a quelle tredici ore di strapuntino, feci un buco nell’acqua, eppure non mi pentì. Ho poi spesso riflettuto sulle follie d’amore e su quanto sia davvero giusto compierne, e in definitiva ho trovato che, per quanto distruttive possano essere, è comunque meglio abbandonarvisi, che restare in un limbo. Del resto, “qui non è Hollywood”, e i film li guardiamo solo in dvd, o spesso, su qualche canale satellitare a pagamento.

Buon stand-by del cuore a tutti allora! Io sto per atterrare, e tra poco dovrò sostenere un’altra lista d’attesa per un volo che mi porterà alla meta finale.

E se la mia fosse una parafrasi di vita?!
 

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