Ogni
volta che li vedo girare per la città, o che mi trovo a parlare con uno di
loro, mi riprometto che smetterò di farmi domande sulla profonda crisi
interiore che li attanaglia.
Ogni
volta che ne conosco uno nuovo, che facendo finta di corteggiarmi fa cento
passi avanti, e il giorno dopo trecento indietro, dico a me stessa che smetterò
di pormi domande a riguardo.
Ogni
volta che le mie amiche mi raccontano delle problematiche stupidissime che
affliggono gli uomini, vorrei scuotere la testa e dire loro che non è niente,
che non è veramente come pensiamo, che in fondo il genere maschile, di questi
tempi non sta affatto attraversando momenti di disagio interiore.
Badate
bene che oggi su questo blog non parliamo della classica “sindrome di Peter
Pan”, né dell’eterna voglia di poligamia (tendente alla cornificazione) che
possiedono la maggior parte dei maschi etero. Tutt’altro: qui oggi parliamo di
omosessualità nascosta, celata o mal vissuta, che porta molti uomini ad
auto-negare la propria natura.
Voglio
escludere da questo discorso i palestrati, i maniaci del fisico, i fissati
dell’addominale scolpito, che girano nelle loro Smart, o nelle loro Fiat 500
trendy con il logo, e che ad ogni semaforo o angolo di strada, vengono
omaggiati da branchi di donne che li guardano estasiate, immaginando come
sarebbe una notte di sesso sfrenato con uno di questi forzuti depilati.
Perché li
escludo? Bè ma perché da assidua frequentatrice e adoratrice – nel senso
amichevole - di uomini gay, ormai ho il mio “GAYDAR” sempre acceso, e se uno “è
della parrocchia”, lo riconosco a miglia di distanza.
Attraverso
questo strumento di riconoscimento incorporato nel mio cervello - simile ad un
radar a distanza - sono diventata brava quasi quanto lo sono loro stessi nel
loro entourage, a riconoscersi tra di loro.
Hanno
muscoli ben definiti e scolpiti, braccia depilate, tatuaggi poco volgari su una
pelle costantemente abbronzata, capelli tagliati all’ultimo grido, denti
bianchi e scintillanti ogni volta che sorridono, e camicette aperte sul petto.
Non sono
necessariamente effeminati, non camminano sculettando con le movenze di una
donna, e non hanno un tono di voce sottile e acuto. Sono uomini in tutto e per tutto,
e farebbero perdere la testa ad ognuna di noi, ma in verità, a far perdere la
testa a noi, questi qua non ci pensano manco un po’.
Quindi
salto la questione “uomo gay non esattamente individuabile” e vi illustro il
genere “insospettabile” (ovvero, quello che un mio carissimo amico gay,
definisce con il termine di “cripto-checca”).
DEFINIZIONE:
Il gay insospettabile medio (cripto-checca) è un “uomo” in tutto e per tutto,
solo che fa finta di essere etero. Ovvero:
-
Non si depila
-
Va in palestra ma non
ne è un maniaco, piuttosto ci va per rimorchiare (altri uomini ovviamente!)
-
Possiede passioni
totalmente in linea con le normali passioni degli uomini etero (ovvero calcio,
automobili, playstation)
-
non parla troppo in
giro di sé e delle sue storie d’amore (ma guarda caso, nessuno lo ha mai visto
in giro scambiarsi effusioni con una donna)
-
è circondato da una
schiera di curiosi (amici, famiglia, ecc) che non fanno che domandarsi come mai
un così bravo ragazzo/onesto lavoratore, non si “sistemi” trovandosi una donna
che lo renda felice e gli dia dei figli.
Semplice!
Perché a quelli come lui, le donne non piacciono!
Benvenuti
dunque nel mondo delle “cripto-checche” non dichiarate, ovvero, uomini
apparentemente etero, che fanno di tutto per sembrare tali, e che spesso e
volentieri si vantano in giro di essere dei grandi amatori, bravi anche a
spezzare il cuore di mille donne.
Non
chiedetemi perché lo fanno: ho idea che molti di loro siano cresciuti in
contesti sociali, e in famiglie all’antica, che probabilmente non li
capirebbero. Oppure lavorano in aziende all’interno delle quali è importante
mostrarsi “maschi, di sana e robusta costituzione”.
Così,
questi poveretti passano le loro vite a giocare ruoli che non gli appartengono,
sforzandosi di rimorchiare ragazze che non inviteranno mai ad uscire (perché
LORO, non vogliono uscire con delle ragazze, ma con dei ragazzi), oppure
ritrovandosi in situazioni erotiche che all’ultimo momento eviteranno.
Ora, mi
rivolgo a voi, splendide fanciulle che mi leggete e che siete state mollate
sotto il portone di casa da uno di questi individui dopo averli invitati a
salire: non vi crucciate! Non iniziate ad andare dallo psicologo per capire
perché siete state rifiutate dopo aver promesso una notte erotica da annali. Non
chiedetevi se magari nel baciarlo dopo la cena di sushi al giapponese, avevate
l’alito pesante e quindi lui non ha voluto approfondire…
No, no!
Niente di tutto questo!
Vi svelo
un segreto ragazze mie: in realtà, VOI non avete niente che non va. Non siete
state eccessive nel proporgli di salire a casa vostra, e probabilmente non
avete nemmeno l’alito pesante!
Siete semplicemente splendide, e il fatto che siate state rifiutate, non dipende da una vostra mancanza. Perché è vero che come titolava un famoso film, “SE UN UOMO NON TI VUOLE, E’ PERCHE’ EVIDENTEMENTE NON GLI PIACI ABBASTANZA”, ma è anche vero che nel 2013 esistono ancora persone (uomini o donne, in generale) che non hanno imparato a sapersi accettare, rifiutando loro per primi di mostrarsi per quello che sono davvero.
Siete semplicemente splendide, e il fatto che siate state rifiutate, non dipende da una vostra mancanza. Perché è vero che come titolava un famoso film, “SE UN UOMO NON TI VUOLE, E’ PERCHE’ EVIDENTEMENTE NON GLI PIACI ABBASTANZA”, ma è anche vero che nel 2013 esistono ancora persone (uomini o donne, in generale) che non hanno imparato a sapersi accettare, rifiutando loro per primi di mostrarsi per quello che sono davvero.
Per
concludere e farvi capire meglio, voglio chiudere questo post con una frase,
che qualche anno fa mi disse un mio caro amico romano (precisamente della zona
Appia), quando gli raccontai che il fenomeno del rifiuto delle donne da parte
di molti uomini, sembrava essere sensibilmente in aumento. Gli dissi che io lo
spiegavo con la crescita esponenziale dei fattori d’ansia, con la paura di non
essere all’altezza, e magari anche col verificarsi di sporadici episodi di
disfunzioni erettili.
Il mio
amico scosse la testa a destra e a sinistra, rimase in silenzio per dieci
secondi, e all’improvviso, guardandomi dritta negli occhi disse solo:
“Ah Ilè,
ma ancora n’hai capito?! ‘A verità è che questi so tutti froSci…”. (!!!)
Io rimasi
stupita di fronte a cotanta popolare saggezza pronunciata proprio dalle labbra
di un uomo, ma da quel giorno mi convinsi che aveva ragione lui, e aumentai
talmente tanto la potenza del mio “GAYDAR”, che imparai improvvisamente a
cambiare strada tutte le volte che sentivo odore di “cripto-checca”.
Quindi
fanciulle, se incontrate un ometto bellino, molto curato nel fisico e
nell’aspetto, che inizialmente mostra interesse per voi, e poi vi evita come la
peste senza un reale perché, girate i vostri tacchi e ancheggiate lontano da
loro. Oppure fate un’altra cosa migliore: presentategli il vostro amico gay!
La
riuscita dell’operazione è assicurata! ;-)
Molto interessante la tua teoria.
RispondiEliminaHo sempre dato la colpa a me stessa quando notavo una retromarcia spaventosa da parte del maschietto di turno. Pur essendo io una che non si dà colpe di niente perché agisce sempre con consapevolezza. Aspetto fisico, una battuta di troppo, incompatibilità di carattere... Le ho esaminate tutte ma niente! Mi è capitato recentemente proprio quello che descrivi nel tuo post. Un interesse a mille nei miei confronti e poi il nulla. Silenzio. Mi sono data le colpe per una settimana (senza chiamarlo, ovvio) poi sono passata oltre. Però l'interrogativo rimane. Che fosse "froScio"??
Cara Alice, il consiglio che ti do' e': non perdere tempo ad indagare... Passa al successivo. Quello con l'ormone "ok"...
Elimina:-)