La parola “ex” è un apostrofo rosa tra le
parole “passato” e “voglia di guardare oltre”. Ci sono ricordi che resteranno
lì per sempre, nonostante il brutto di come è finita, nonostante le bugie, le
prese in giro e le ripicche. Un ex non è per sempre: i bei ricordi che ci
legano, si, ed è di quello che si deve continuare a vivere. Con coraggio.
Mi piace pensare che ogni storia d’amore
sia esistita con un motivo preciso, il che equivale a dire che così come niente
accade per caso, ogni persona è stata posizionata lungo il nostro cammino per
insegnarci piu’ o meno qualcosa di buono: che si sia passati attraverso la
sofferenza per imparare, poco importa. O meglio, in età matura dovremmo sempre
essere in grado di proteggerci dal dolore, eppure, bisogna mettersi in testa
che senza, non si cresce. È un po’ come quando ci mettiamo a dieta e riusciamo
a vedere qualche risultato solo dopo esserci allenati ed aver fatto qualche
rinuncia col cibo. L’amore è così: si fa indigestione, si gode quando “lo
consumiamo”, e poi si soffre quando non c’è piu’. C’è poco da fare, accade
anche nelle migliori famiglie.
Gli ex, dunque, servono a questo: a
riflettere sugli errori, sulle bugie, su un passato che ci ha distrutti, su una
sofferenza pregressa che non dovrà esistere mai piu’, e se proprio ci dovessimo
trovare a riviverla nuovamente, dovrà presentarsi a noi in tutta un’altra
forma, concepita per imparare una nuova lezione.
Quando si parla di ex, il verbo giusto da
utilizzare è “chiudere”. Chiudere in un cassetto e non riaprirlo mai piu’,
chiudere un uscio e fare in modo che la corrente fredda che ne proveniva, non
ci sorprenda ancora con un fastidioso brivido. Insomma chiudere. Non sono
ammesse né le minestre riscaldate, e tantomeno dei tristissimi incontri di
sesso. Purtroppo amici, nemmeno il sesso (che forse era l’unica parte da
salvare) è concesso. Non dieci volte, non saltuariamente, non una volta sola e
basta. Il sesso confonde, ci inebria con un brivido che ci sposta verso un
piano superiore, e per qualche tempo ci fa autoconvincere che tutto potrebbe
essere diverso. Invece no. Palliativi, momenti di splendido sollievo, che in
poco tempo, non appena riprenderemo contatto con la realtà, ci riporteranno nel
solito triste baratro del “non può funzionare, né ora, né mai”.
Quando gli ex si rifanno vivi, non è quasi
mai con intenzioni serie, o meglio, le possibilità che un ex che torna abbia
intenzioni positive, sono ridottissime, e comunque, se abbiamo compreso
veramente come gira il mondo, accetteremo solo una proposta di convivenza o di
matrimonio (eppure attenzione, perché decidere di dare una svolta definitiva al
rapporto con una persona con la quale non ha mai funzionato, potrebbe
rappresentare un suicidio bello e buono, quindi è necessario pensarci
ottocentocinquantamila volte).
Un ex che si insinua in una vita che ha
preso una piega positiva, non lo fa quasi mai per caso: una su mille, arriva e
distrugge ogni equilibrio da noi faticosamente costruito, e spesso e volentieri
lo fa egoisticamente, senza manco pensare al danno che ci sta arrecando per
l’ennesima volta. Treni a cinquecento all’ora, tornano apparentemente in pace,
chiedendoci solo se ci possono chiamare perché avrebbero piacere di risentirci,
ci vogliono bene, ed hanno sempre tenuto a noi. Ecco, è proprio su quel “ci
vogliono bene” che dobbiamo soffermarci: noi non abbiamo bisogno che loro ci
vogliano bene. Noi abbiamo bisogno che loro ci amino, praticamente quanto noi
abbiamo amato loro (forse di piu’!). un ex che afferma di volerci bene, non ha
capito proprio un cazzo della vita. Era l’amore ciò che mancava, non il bene
che si vuole ad un fratello, ad un amico o ad un cane. L’a-m-o-r-e! e se non
sai cos’è l’amore, puoi tornare da dove sei venuto, anzi, dove hai passato
l’inverno, passaci anche l’estate.
C’è una sola roba giusta da fare con gli
ex, e cioè mantenere vivi solo i ricordi belli, come se il negativo non fosse
mai esistito, come se veramente una storia ci avesse lasciato un’onta di
positività e una enorme crescita interiore. C’è qualcosa di molto positivo
negli addii, ma non ce ne accorgiamo quando li pronunciamo, bensì, quando ormai
siamo liberi.
Lasciate chiusi i cassetti delle vostre
vite passate. È meglio così, fidatevi: ci sono altre nuove e migliori cose
dietro l’angolo. Non ricadeteci! Dite “si” solo al nuovo che avanza!
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