domenica 19 aprile 2015

COSA FARNE DEI PROPRI EX.


La parola “ex” è un apostrofo rosa tra le parole “passato” e “voglia di guardare oltre”. Ci sono ricordi che resteranno lì per sempre, nonostante il brutto di come è finita, nonostante le bugie, le prese in giro e le ripicche. Un ex non è per sempre: i bei ricordi che ci legano, si, ed è di quello che si deve continuare a vivere. Con coraggio.

Mi piace pensare che ogni storia d’amore sia esistita con un motivo preciso, il che equivale a dire che così come niente accade per caso, ogni persona è stata posizionata lungo il nostro cammino per insegnarci piu’ o meno qualcosa di buono: che si sia passati attraverso la sofferenza per imparare, poco importa. O meglio, in età matura dovremmo sempre essere in grado di proteggerci dal dolore, eppure, bisogna mettersi in testa che senza, non si cresce. È un po’ come quando ci mettiamo a dieta e riusciamo a vedere qualche risultato solo dopo esserci allenati ed aver fatto qualche rinuncia col cibo. L’amore è così: si fa indigestione, si gode quando “lo consumiamo”, e poi si soffre quando non c’è piu’. C’è poco da fare, accade anche nelle migliori famiglie.

Gli ex, dunque, servono a questo: a riflettere sugli errori, sulle bugie, su un passato che ci ha distrutti, su una sofferenza pregressa che non dovrà esistere mai piu’, e se proprio ci dovessimo trovare a riviverla nuovamente, dovrà presentarsi a noi in tutta un’altra forma, concepita per imparare una nuova lezione.

Quando si parla di ex, il verbo giusto da utilizzare è “chiudere”. Chiudere in un cassetto e non riaprirlo mai piu’, chiudere un uscio e fare in modo che la corrente fredda che ne proveniva, non ci sorprenda ancora con un fastidioso brivido. Insomma chiudere. Non sono ammesse né le minestre riscaldate, e tantomeno dei tristissimi incontri di sesso. Purtroppo amici, nemmeno il sesso (che forse era l’unica parte da salvare) è concesso. Non dieci volte, non saltuariamente, non una volta sola e basta. Il sesso confonde, ci inebria con un brivido che ci sposta verso un piano superiore, e per qualche tempo ci fa autoconvincere che tutto potrebbe essere diverso. Invece no. Palliativi, momenti di splendido sollievo, che in poco tempo, non appena riprenderemo contatto con la realtà, ci riporteranno nel solito triste baratro del “non può funzionare, né ora, né mai”.

Quando gli ex si rifanno vivi, non è quasi mai con intenzioni serie, o meglio, le possibilità che un ex che torna abbia intenzioni positive, sono ridottissime, e comunque, se abbiamo compreso veramente come gira il mondo, accetteremo solo una proposta di convivenza o di matrimonio (eppure attenzione, perché decidere di dare una svolta definitiva al rapporto con una persona con la quale non ha mai funzionato, potrebbe rappresentare un suicidio bello e buono, quindi è necessario pensarci ottocentocinquantamila volte).

Un ex che si insinua in una vita che ha preso una piega positiva, non lo fa quasi mai per caso: una su mille, arriva e distrugge ogni equilibrio da noi faticosamente costruito, e spesso e volentieri lo fa egoisticamente, senza manco pensare al danno che ci sta arrecando per l’ennesima volta. Treni a cinquecento all’ora, tornano apparentemente in pace, chiedendoci solo se ci possono chiamare perché avrebbero piacere di risentirci, ci vogliono bene, ed hanno sempre tenuto a noi. Ecco, è proprio su quel “ci vogliono bene” che dobbiamo soffermarci: noi non abbiamo bisogno che loro ci vogliano bene. Noi abbiamo bisogno che loro ci amino, praticamente quanto noi abbiamo amato loro (forse di piu’!). un ex che afferma di volerci bene, non ha capito proprio un cazzo della vita. Era l’amore ciò che mancava, non il bene che si vuole ad un fratello, ad un amico o ad un cane. L’a-m-o-r-e! e se non sai cos’è l’amore, puoi tornare da dove sei venuto, anzi, dove hai passato l’inverno, passaci anche l’estate.

C’è una sola roba giusta da fare con gli ex, e cioè mantenere vivi solo i ricordi belli, come se il negativo non fosse mai esistito, come se veramente una storia ci avesse lasciato un’onta di positività e una enorme crescita interiore. C’è qualcosa di molto positivo negli addii, ma non ce ne accorgiamo quando li pronunciamo, bensì, quando ormai siamo liberi.

Lasciate chiusi i cassetti delle vostre vite passate. È meglio così, fidatevi: ci sono altre nuove e migliori cose dietro l’angolo. Non ricadeteci! Dite “si” solo al nuovo che avanza!

Nessun commento:

Posta un commento