lunedì 18 novembre 2013

PERCHE' ORMAI LE DONNE PREFERISCONO I GAY...

Modestamente nella mia vita ho già incontrato ogni genere di uomo:
-          Lo sposato (ce l’ho)
-          Il fidanzato (ce l’ho)
-          Il single che non vuole accoppiarsi manco morto (ce l’ho… e pure più di uno!)
-          Il musicista che ama solo la sua musica e nessun’altro al mondo (ce l’ho)
-          Il depresso (ce l’ho)
-          Il separato con figli (ce l’ho)
-          Il separato senza figli (pure)
-          Lo sfigato (ce l’ho)
-          Lo squattrinato (ce l’ho)
-          Il depresso sull’orlo del suicidio (ce l’ho)
-          L’alcoolista (ce l’ho)
-          L’analista (ce l’ho, ma avrebbe avuto più bisogno di un analista dal quale farsi curare lui stesso…)
-          Il sinistronzo (ce l’ho)
-          Lo scrittore di poco successo (ce l’ho)
-          L’accollo disumano (non mancano mai!)
…e mano mano che mi verranno in mente, ne aggiungerò di altri…

Fatto sta, che non avevo ancora mai avuto un genere di uomo nuovo, ovvero “il gay dal quale sono attratta”. Sento già le vostre risatine di sottofondo e vedo persino qualcuno tra voi iniziare a sbellicarsi.
In verità, in un certo senso “me la sono sempre fatta con i gay”, perché nella mia vita ho sempre avuto un numero infinito di amici gay. Agli aperitivi o nelle serate romane, è più facile beccarmi in giro con loro, che in un “gallinaceo” gruppo di donne.

Qualche sera fa ero ad una rappresentazione teatrale in un locale con un gruppo misto di amici, e siccome il locale era gremito, per riuscire a bere un drink in pace, bisognava dividere il tavolo con qualcuno. Da buona single quale sono (ed essendo accompagnata da altre due o tre amiche singles), prima di scegliere il tavolo “giusto”, ho dato una veloce occhiata a quelli disponibili. In un grosso tavolo poco lontano da noi, erano seduti cinque ragazzi, di cui due o tre veramente carini. Detto fatto, scegliamo QUEL tavolo.
Cinque minuti di conversazione con i ragazzi in questione e qualche “movenza” da parte loro, e ho capito subito che appartenevano alla parrocchia di Nostra Signora degli omo!!! Serata unica, risate da pazzi, e la tipica sensazione che sempre sento quando sto con loro, di conoscerli da tutta una vita.

Ultimamente però mi capita un fatto strano: alcuni di loro (in genere quelli che hanno un atteggiamento più virile) smetto di vederli come fratelli e passano automaticamente dalla parte di quelli che “fanno sangue”. State ancora ridendo vero? Si, può darsi che io sia particolarmente umoristica, ma bisogna ammetterlo: i miei “fratelli parrocchiani” sono talvolta irresistibili.
Hanno fisici scolpiti e camicie attillate che lasciano intravedere i muscoli. Seguono corsi di fitness e mangiano sano e regolare. Curano il proprio corpo e il proprio aspetto, al punto che molte donne, si voltano a guardarli quando passano. Hanno interessi coinvolgenti e in qualche caso, un livello di cultura veramente considerevole. Non voglio poi generalizzare (come sempre si fa quando si parla di omosessuali) riguardo alla loro sensibilità. Ad eccezione di quelli invidiosi e un po’ frustrati (che si comportano peggio delle donne incattivite) con la maggior parte di loro si possono affrontare discorsi profondi ed avere quasi sempre la certezza di essere comprese.

Riflettiamoci: cosa hanno i nostri uomini etero da offrire rispetto ai gay? La maggior parte degli etero sono fortemente inaciditi e frustrati, ed entrano in competizione con le donne per la più semplice delle questioni. Non vogliono più impegnarsi in storie d’amore, né in trombatine occasionali con cui sollazzarsi di tanto in tanto. Non si prendono nemmeno più la responsabilità del rischio di conoscere meglio una donna, tanto sono colpiti da una sindrome di indolenza veramente fuori dalle righe.
In ultimo, visto il periodo di crisi e recessione che stiamo vivendo, hanno preso questa brutta abitudine di scroccare cene, pizze, aperitivi e drink dalle donne che “portano fuori”.
In più, sono affetti da uno strano delirio di onnipotenza che li ha convinti (non chiedetemi perché) di essere diventati loro quelli da corteggiare, e non più il contrario.
ORA, PREGASI NOTARE LE DIFFERENZE:
Qualche sera fa sono stata a cena dal mio amico gay: ha ordinato due pizze sotto casa sua che erano la fine del mondo, ed ha insistito per pagarle perché io ero sua ospite. (gli etero, grasso che cola ti offrono un drink, ma se possono evitare di farlo, è meglio).
Sorvolo poi sul fatto che è uscito dal portone con una Polo nera attillata, e io ho non ho potuto resistere al “rimirare del muscolo”.
Ha dei modi gentili, ma al contempo un atteggiamento virile, e ciò mi riporta alla mente la smisurata maleducazione che possiedono la maggior parte degli etero con cui sono uscita finora.
Abbiamo parlato di libri, cinema, politica, attualità, sport e quant’altro. Molti degli uomini trentenni etero attualmente in circolazione, sono settati su tre argomenti: il calcio, la figa, i motori.
Alla fine della serata col mio amico gay, per un momento mi è balenata in testa l’idea che sarebbe veramente bello poterla concludere spingendosi oltre. Impossibile, irrealizzabile, inattuabile. Forse potrebbe accadere alla fine di una serata durante la quale entrambi abbiamo bevuto molto, e comunque, mai dire mai.
Eppure resta, nella mente di noi donne (tutte) il senso di sconfitta. Li guardiamo e condividiamo con loro risate, lacrime, abbracci, viaggi, confessioni, e ogni genere di esperienza che in qualche angolo recondito del nostro cuore vorremmo condividere con un uomo etero. Il fatto è che così come non possiamo cambiare la sessualità delle persone (grazie a Dio!) ma solo rispettarla, non possiamo nemmeno cambiare gli uomini etero del 2013.
Era uno dei capisaldi di una delle più belle canzoni di Mia Martini: gli uomini, non cambiano. Non diventano come noi li desideriamo, semplicemente perché andrebbe contro la loro natura di esseri umani. E in più, purtroppo, non diventano nemmeno etero dopo aver compreso di essere gay!
Dopo la pizza e le splendide chiacchiere, il mio amico gay mi ha accompagnata alla macchina (un cavaliere gentile non lascerebbe mai una donna sola per strada di notte) e ognuno è andato a dormire nel proprio letto.

Che mondo migliore sarebbe per noi donne, se ogni uomo etero che si incontra, fosse come lui. (sospiro).

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