lunedì 3 febbraio 2014

UOMINI MATURI.

Parliamoci chiaro: la parola UOMINI non fa quasi mai rima con l’aggettivo MATURI, e questo non lo dice solo Ilenia. Ilenia poi, non è necessariamente una donna ferita o delusa dal genere maschile, anzi! È una che le sue “marachelle” le ha fatte, però come sono fatti davvero gli uomini, lo sa bene. Sia chiaro a tutti quindi, che lo scopo di questo blog non è ferire gli uomini o dispensare giudizi negativi su di loro. Io scrivo di relazioni uomo-donna e non sono mai stata una femminista. Ho scritto post negativi e positivi sulle donne, e lo faccio quindi regolarmente anche sugli uomini.

Stabilito ciò, lasciate che inizi dicendo che questi trentenni senza arte né parte che si aggirano per la città, ci hanno davvero stufate. Considerando che l’età cerebrale di una donna è sempre di dieci anni maggiore rispetto a quella dell’omoide medio, si ha una semplice equazione: donne di 30 anni = età cerebrale 40. Viceversa, uomini di 30 anni = età cerebrale 20.

È una dura realtà, ma è proprio così: scientificamente provato che le donne sono meno “bambinone” e imparano a stare al mondo già da quando hanno quattordici o quindici anni (il dramma però, è che imparano a conoscere gli uomini quando ne hanno ormai 30, altrimenti si eviterebbero tanti dispiaceri).

Un uomo non può mai definirsi totalmente maturo, suvvia: per definizione, appena lo conosci ti guarda negli occhi per tre secondi, e per venticinque o trenta, sposta l’attenzione sulle tette… se poi ti volti di spalle, la lastra al sedere è assicurata (e ogni tipo di sedere piace agli uomini. La cellulite e i difetti non contano: siamo solo noi quelle che si sbattono perché quando si guardano allo specchio, vedono sempre un culo che somiglia ad un budino. Per loro, un culo è sempre un culo: se non è gelatinoso, tanto meglio, ma se lo è, va benissimo uguale, non si butta via niente).

Dei 30enni dunque, ho appena detto che la loro età cerebrale è uguale a venti (secondo l’equazione inversamente proporzionale di cui parlavo sopra). I 40enni sono un discorso a parte: se un 40enne è ancora single alla sua età, è perché “A Houston abbiamo un problema”. Passa il tempo a bighellonare credendo che l’età non conti, che i difetti non si notino invecchiando, e che mentre tutti i suoi amici si accasano, si sposano, e riproducono figli, lui E’ ANCORA IL GRAN BEL FIGACCIONE DI UNA VOLTA. Niente di più sbagliato! Nella maggior parte dei casi, il 40enne ancora single è uno sfigato di primissima categoria, gettato nel dimenticatoio da ogni donna che possa ritenersi normale. È un Peter Pan inaffidabile e mai cresciuto, dorme fino a tardi quando non lavora, e soffre di solitudine (e molto spesso anche di disfunzioni erettili). Sente che a quell’età la vita avrebbe dovuto prendere una piega diversa, e che giocare a fare il “trombeur de femmes” per la città, non lo soddisfa più.

Che dire invece degli ultra 40enni? Uhm, di solito non sono un territorio verso il quale non mi spingo, per ovvie ragioni di età, ma ultimamente, visti i continui disinganni legati ad omoidi di ogni età, sto iniziando ad “esplorare il territorio”. Inoltre, una delle mie migliore amiche (32 anni), sta vivendo in queste ore una storia con un 50enne che non dimostra affatto l’età che ha, quindi, posso dire di avere abbastanza materiale a disposizione.

Gli ultra 40enni sono un fatto a parte: non parlo di quelli che sembrano aver partorito loro stessi tre figli ed essersi rovinati definitivamente il fisico, no! Parlo di quelli che al fisico e all’aspetto ancora ci tengono, e che magari, nonostante gli anni che passano, si mantengono in forma con sport e discipline sportive di ogni tipo. Uomini che si aggirano per la città con fisici asciutti e occhiali Ray-Ban alla Top Gun, e che a vederli così, di primo achitto, un giretto con loro te lo faresti volentieri. Certo, un fattore preponderante è il fatto che si sentano giovani anche dentro e che frequentino conoscenze di ogni età, accompagnandosi però spesso a persone abbastanza piacenti e giovanili.

Ma il vero x-factor dell’ultra 40enne secondo me, oltre al fatto di essere degli ometti veramente ben tenuti e di possedere menti aperte, è la galanteria. La galanteria, un 30enne non sa nemmeno dove sia di casa, mentre un 40enne Peter Pan, la considera una parola qualsiasi di un vocabolario che non ha aperto mai.
Gli ultra 40enni invece, sono uomini di altre epoche. A vederli così da lontano, dal portamento ricordano molto il Darcy di “orgoglio e pregiudizio”: silenziosi e chiusi nel loro privato, non amano urlare le loro conquiste ai quattro venti. Preferiscono essere osservati mentre entrano in un locale accompagnati da una giovincella molto più giovane di loro, ma non dire niente in giro, come se il fatto di per sé fosse considerato del tutto normale, perché i primi a non sentirsi con un piede nella fossa, in realtà sono proprio loro. Quindi, che male c’è a frequentare una ragazza di molto più giovane? È tutta pubblicità positiva! Ma in quanto tale, non va sbandierata ai quattro venti, ma chiusa in una riservatezza speciale.

Uscire con un ultra 40enne, per una ragazza già matura che ha superato i 30, può essere un’esperienza indimenticabile: con loro non si deve mai temere che possano chiederti di dividere il conto della cena (cosa che avviene in maniera pressochè normale con un 30enne precario, o con un 40enne Peter Pan), e hanno sempre idee molto valide su dove portarti o cosa fare. Un po’ per l’esperienza, un po’ perché hanno voglia di sentirsi ancora dei giovincelli, girano la città in city car di ultima generazione, che guidano però con poca sicurezza, perché i riflessi iniziano a non essere più quelli di una volta!!! (!!!).

Per forza di cose, l’ultra 40enne è estremamente protettivo. Se hai la macchina in panne, o non sai come tornare a casa, puoi chiamarlo a qualsiasi ora del giorno e della notte e lui risponderà. Non come questa massa di cafoncelli giovincelli, che ogni volta che devono venire a prenderti, ti fanno pesare il gesto di aver dovuto guidare fino a casa tua e di averti dovuta riaccompagnare.

Infine, un post a parte dovrei scriverlo riguardo all’argomento sesso con gli ultra 40enni, ma al momento sono sprovvista di informazioni a riguardo. Tuttavia, “test clinici” e altre chiacchiere tra donne (assolutamente veritiere!), li dipingerebbero come dei tipi che davvero ci sanno fare.
Facciamo che mi prendo un po’ di tempo, e appena ne so qualcosa ci scrivo una continuazione di questo post?

Ps. Spero che tutti i miei amici piacioni ultra 40enni abbiano apprezzato questo post e si siano anche fatti qualche risata leggendolo. In tutta onestà, vi devo confessare che lo scoglio più difficile da superare per tutte le mie amiche giovani che hanno avuto esperienze con qualcuno di loro, è QUELLO DI VEDERCISI ACCANTO SENZA AVER PAURA DI ESSERE SCAMBIATE PER LE FIGLIE. È anche vero però che il complesso di Edipo di Freud ci insegna che ognuna di noi potrebbe essere innamorata del proprio padre per tutta la vita. Il problema vero è: CHE FACCIA FAREBBE MIO PADRE SE IO GLI PORTASSI IN CASA UNO CHE HA QUALCHE ANNO MENO DI LUI?!
 A lunedì prossimo! 

4 commenti:

  1. Cara Ilenia, ho letto attentamente il tuo post, e dalle tue parole sento un misto di acidità e di cattiveria. Tu affermi a colpo sicuro che nella maggior parte dei casi, il 40enne ancora single è uno sfigato di primissima categoria, gettato nel dimenticatoio da ogni donna che possa ritenersi normale. Insomma secondo te chi è single a 40 anni e non si è sposato o non convive è uno sfigato, un fallito che nessuna donna mai vorrà e che sarà solo come un cane per il resto dei suoi giorni, vivendo nella tristezza più assoluta. Secondo te invece chi è ultra 40enne sa trattare meglio una donna e a letto è un amante eccellente? Mi dispiace contraddirti, ma io non la penso assolutamente come te. Innanzitutto anch'io ho 40 anni, non sono sposato né convivo, ma mi ritengo una persona equilibrata, sana, con dei valori e non mi sento assolutamente uno sfigato come invece tu affermi. Molte donne infatti mi invidiano, non per vantarmene ma sono un bel ragazzo, e molte, specialmente quelle sposate mi guardano con occhi grandi così. Per non parlare di quelle di 18-20 anni, che, anche se sono fidanzate, mi fanno capire che , se potessero, lascerebbero volentieri il proprio ragazzo per mettersi con me. Quindi mi considero una persona fortunata, io penso sempre in maniera positiva, e se dovesse capitare l'amore ben venga, se invece non capiterà non me ne farò un cruccio. Vivo la mia vita al meglio, ho anche un lavoro sicuro e guadagno bene e non mi faccio mai mancare nulla. Sfigato secondo me è chi sta insieme ad una persona tanto per far vedere agli altri che anche lui si è accoppiato ma non hanno nulla da dirsi. Quello sì che è sfigato e magari pure cornuto! Ti consiglio di imparare a conoscere le persone prima di sparare sentenze, perché ogni persona è diversa dalle altre. Forse anche tu sei stata sfortunata in amore e così' hai fatto di tutta un'erba un fascio riguardo gli uomini, ma ti assicuro che non è così. Cerca di pensare più in positivo e magari vedrai che l'amore lo attrarrai davvero se ti è destinato.
    Un abbraccio.
    Ciao

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  2. secondo me invece, tu non hai letto bene il post, ed è forse proprio per questo motivo che commenti in maniera un po' piccata...
    Tra l'altro, il post all'inizio ribadiva che le mie parole, non erano quelle di una persona ferita in amore, né frustrata.
    Forse io generalizzo, ma tu, sai leggere bene? E aggiungo, comprendi l'ironia? Qualcosa mi dice che no, non ne sei capace. Inoltre, se ti senti cosi' diverso dai 40enni che ho descritto, perché ci tieni cosi' tanto a difendere una categoria alla quale non appartieni?

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  3. anche da questo tuo discorso sento un che di seccante, come se ti avessi toccata in qualche punto dolente. Ironia? Io non leggo ironia in ciò che hai scritto, tu dai degli sfigati a chi a 40 anni ancora non è impegnato, punto. Difendo questa categoria perché non tutti siamo uguali, ognuno è diverso ed è unico. Ma tu hai già catalogato i 40enni single come persone che non hanno mai conosciuto che cos'è la f..a!
    Con questo messaggio concludo, perché già ho capito che tu cerchi lo scontro e vorrai avere ragione senza ascoltare.
    Ti saluto e ti auguro buona vita. Senza rancore.

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    1. È dalle tue parole che si evince - invece - moooolto rancore. Un abbraccio (visto che ti ho toccato nel profondo!)

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